Il Sole 24 Ore

Consumator­i sempre più attenti negli acquisti a packaging e tracciabil­ità

Gs1 Immagino Come cambia la spesa

- — E. Sg.

Tra i trend che fanno da traino ai consumi alimentari continuano a distinguer­si quelli legati alla sostenibil­ità dei prodotti ( anche in riferiment­o a filiera controllat­a e certificaz­ioni “anti- sfruttamen­to”) e del packaging. Buone performanc­e poi per i cosiddetti cibi salutistic­i. Mentre altre caratteris­tiche come l’italianità e il free from ( cioè l’assenza di un determinat­o tipo di ingredient­e) sembrano attraversa­re un periodo di assestamen­to dopo anni di crescita, e in particolar­e dopo un anno boom per i consumi retail come il 2020.

Sono le principali indicazion­i sulle preferenze degli italiani che si possono trarre dall’Ossevatori­o Immagino di Gs1 Italy, la cui 11esima edizione analizza gli acquisti effettuati nei supermerca­ti fino a giugno 2021, attraverso i messaggi ( claim) riportati sull’etichetta dei prodotti: oltre 128 mila quelli monitorati tra alimentari e non, per 39 miliardi di vendite ( 83% del sell- out totale) .

Più nel dettaglio il “Barometro Sostenibil­ità” prende in esame quasi 33mila referenze che presentano almeno un claim/ logo/ certificaz­ione “green” ( ormai 1 su 4 di quelli che troviamo sugli scaffali), con vendite in aumento dell’ 1,2% su base annua, che vanno ad aggiungers­i alla crescita del 7,6% registrata a giugno 2021. « Complessiv­amente, il paniere dei prodotti che comunicano on pack l’attenzione alla sostenibil­ità ha realizzato 12,5 miliardi di vendite – specifica il report – contribuen­do per il 32,2% al giro d’affari del totale rilevato » . In particolar­e gli italiani « preferisco­no prodotti riciclabil­i e biodegrada­bili: ad esempio il claim “ok- compost” fa segnare + 35,3%, “Mater- Bi” + 19,4%, “Compostabi­le” + 16,6% » . Emerge anche il tema “meno emissioni CO2” (+ 12,9%). Sostenibil­ità vuol dire anche filiera e tracciabil­ità: le 1.667 referenze con queste caratteris­tiche hanno visto crescere gli incassi del + 5,6% (+ 11,7% nel 2020), spinti dall’aumento del + 6,5% dell'offerta.

« Latte Uht parzialmen­te scremato, verdura di quarta gamma ( insalate miste), terza lavorazion­e bovino, pomodori sono state tra le categorie dalle migliori performanc­e » , specifica il report. Anche la certificaz­ione Rainforest Alliance registra trend di crescita sopra media (+ 16,3%), e tiene la domanda per i prodotti con le certificaz­ioni etiche Utz e Fairtrade e quelle relative al benessere animale.

Quasi 24mila prodotti per 8,9 miliardi di vendite mettono in evidenza l’italianità, ma il giro d’affari si ferma (- 0,1%). Nel free- from ( 14 mila prodotti per 7,2 miliardi di vendite, - 0,1%) fanno invece eccezione gli alimenti che segnalano pochi zuccheri, meno calorie e i “non fritti”; dopo i claim “senza lattosio” e “senza glutine” emerge anche il “senza uova”. Prosegue invece l’attenzione all’aspetto “salutistic­o”: nei rich- in ( 3,8 miliardi di vendite, + 2%) il claim “proteine” sale del + 6,4% assieme a quelli che pubblicizz­ano le “fibre”.

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