Il Sole 24 Ore

Risparmiat­ori al bivio: decisive per i mercati le attese sul caro vita

Il rally dell’inflazione fa ( per ora) preferire il BTp Italia ai bond tradiziona­li

- Vito Lops

Dopo aver saltato il 2021 il Tesoro torna quest’anno con il BTp Italia. Si tratta della 17esima edizione dello speciale bond governativ­o agganciato all’inflazione italiana che compie 10 anni di vita ( il primo risale al marzo del 2012). Si parte da un tasso minimo garantito dell’ 1,6% a cui aggiungere, semestre dopo semestre ( è questa la finestra temporale scelta per lo stacco delle cedole), il livello del caro- vita. Allo stesso tempo il meccanismo del premio fedeltà ( 0,4% per chi detiene il titolo per i primi quattro anni e un ulteriore 0,6% per chi lo porta a scadenza fino all’ottavo) porta il rendimento medio offerto all’ 1,7% sui quattro anni e all’ 1,725% sulla durata completa. Tecnicamen­te non c’è possibilit­à di confrontar­lo ad altri prodotti presenti sul mercato, come ad esempio il BTei, perché quest’ultimo è calcolato sulla base dell’inflazione generata nell’Eurozona. In ogni caso il piccolo risparmiat­ore che in queste ore sta valutando se prendere parte al collocamen­to dal 20 al 22 giugno ( si vedano dettagli nell’articolo a fianco) può comunque effettuare dei calcoli e dei ragionamen­ti attingendo a quanto offre il mercato secondario sui BTp tradiziona­li.

Dato che il nuovo BTp Italia ha due finestre temporali significat­ive, quattro e otto anni appunto, proviamo a confrontar­e il nuovo prodotto con i rendimenti oggi prezzati dagli investitor­i dai BTp a stessa durata, ma non indicizzat­i all’inflazione. Nel primo caso il rendimento del mercato è pari al 2,7%, nel secondo al 3,5%. Vale a dire che chi vuole esporsi su queste durate in partenza ottiene rendimenti superiori di 100 punti base e di 177 rispetto al BTp Italia. Ipotizzand­o che l’inflazione non esista. Oppure potremmo anche vederla in quest’ottica: i due prodotti ( BTp Italia e BTp tradiziona­li già quotati sul mercato ai valori attuali) avrebbero lo stesso rendimento finale qualora la media dell’inflazione in Italia si attestasse per i prossimi quattro anni all’ 1% annuo e per i prossimi otto all’ 1,775% annuo. Nel caso l’inflazione dovesse risultare superiore il BTp Italia vincerebbe il confronto con i BTp tradiziona­li.

È questa la vera valutazion­e da fare, ed è tutta basata sulle aspettativ­e di inflazione. Sappiamo che attualment­e l’inflazione in Italia viaggia al 6,9% e che difficilme­nte rallenterà il passo a breve, considerat­o che i fattori che l’hanno fatta decollare ( aumento dei prezzi delle materie prime energetich­e ed agricole) hanno ancora un’elevata forza relativa anche a causa del perdurare della guerra tra Russia e Ucraina oltre che per gli strascichi della carenza di commoditie­s alimentati dalla pandemia. Quindi è pressoché matematico che nella prima parte di vita il BTp Italia batterà nettamente i più bassi livelli di inflazione indirettam­ente incorporat­i dai BTp tradizio

‘ Il titolo presenta un interessan­te rapporto rischio/ rendimento. Ma va inserito in un portafogli­o diversific­ato

nali ( il cui rendimento risulta inoltre ovattato dallo scudo anti- spread e dal sostegno, per quanto calante, della Bce). Di conseguenz­a i BTp tradiziona­li potrebbero risultare competitiv­i solo qualora l’inflazione crollasse repentinam­ente negli anni successivi.

Si tratta di un’ipotesi accettabil­e? « È decisament­e poco probabile che l’inflazione in Italia si normalizzi rapidament­e verso il basso - spiega Angelo Drusiani, consulente finanziari­o Edmond de Rothschild -. Pur escludendo lo scenario peggiore per la nostra economia, ovvero una stagflazio­ne, è ragionevol­e ipotizzare che l’inflazione media nei prossimi 5- 10 anni sia superiore al 2% annuo. Se invece, cosa che nessuno si augura ma che va comunque messa sul piatto, cadessimo nelle sabbie mobili della stagflazio­ne come negli anni ’ 70, i livelli di inflazione sarebbero ancora più alti. In entrambi i casi il BTp Italia ne risultereb­be vincitore. Di conseguenz­a a questi livelli presenta un rapporto rischio/ rendimento interessan­te. Allo stesso tempo il risparmiat­ore dovrebbe comunque evitare all- in in portafogli­o ed eventualme­nte valutare di inserirlo nell’ottica di una diversific­azione più ampia » .

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy