Generalfinance pronta per la Borsa: entrano nuovi soci e nuovo capitale
Al via l’offerta: entra First, Agricole si dliuirà al 17- 18% Selvetti sarà vicepresidente
Capitali freschi per finanziare lo sviluppo, un nuovo assetto azionario ( con nuovi anchor investor di lungo periodo), obiettivi di crescita rivisti al rialzo. Generalfinance scalda i motori per la Borsa, operazione che se tutto filerà liscio prenderà forma a fine mese.
La realtà attualmente controllata da Ggh, holding che fa capo al ceo Massimo Gianolli ( 53%), e per il restante 47% al Crédit Agricole ( che ha ereditato la quota dal Creval a valle dell’Opa lanciata nel 2021) è infatti in procinto di quotarsi sul segmento Euronext Star Milan: ieri è partita formalmente l’offerta che si concluderà il 23 giugno, con l’avvio delle negoziazioni fissato per il 29 giugno. Definita la valorizzazione della società che, ante aumento, si attesta tra 70 e 75 milioni, corrispondente a un minimo di 7,12 e un massimo di 7,63 euro per azione, cui si aggiungerà un aumento di circa 20 milioni, per una market cap complessiva post money stimata in 90 milioni circa.
Il gruppo torna così su un progetto, quello dell'Ipo, già accarezzato nel 2016 salvo poi sfumare per le avverse condizioni del mercato. Questa volta, pur in quadro di mercato a dir poco volatile, le premesse sono altre. « Ci troviamo in una finestra di mercato particolarmente favorevole per una realtà come la nostra, che fa leva su una dimensione nettamente più grande rispetto al passato e che ci consente di rivedere al rialzo i nostri piani di crescita » , spiega Gianolli a Il Sole 24 Ore.
Per un gruppo che basa la sua attività sulla fornitura di liquidità ad aziende in condizioni di stress, la crescita negli ultimi anni è stata impetuosa, complice la profonda crisi che ha colpito il tessuto imprenditoriale: l’incremento annuo aggregato ( Cagr) dell’utile si è attestato al 50% tra il 2019 e il 2021. E le attese sono per un’ulteriore accelerazione. Se il piano industriale al 2024 presentato a febbraio prevedeva una Cagr del 25%, con un progresso del margine di intermediazione del 16%, post Ipo i target sono destinati a cambiare al rialzo: più capitale, nelle intenzioni del management, servirà a migliorare i ratio patrimoniali, e ciò permetterà di abbassare il profilo di rischio e ridurre il costo del funding, aumentando così la potenza di fuoco. « Prevedevamo a piano di raggiungere 1,85 miliardi di turnover nel 2022 ma supereremo la quota già quest’anno, e di conseguenza gli obiettivi al 2024 saliranno dai 2,7 previsti sino a 3,5- 4 miliardi post money » , dice Gianolli.
Le sfide non mancano, a partire da una competizione nell’arena del credito alle società distressed sempre più elevata. « Lo spazio per crescere c’è per tutti, e questo conferma la bontà del progetto » , dice Gianolli, per cui la Borsa è lo sbocco naturale di un processo iniziato anni fa e che passerà, inevitabilmente, per una revisione dell’assetto azionario. Sul mercato arriverà un 35- 40% di capitale di Generalfinance che costituirà il flottante. Alla fine dell’Ipo, complice l’aumento, la holding di Gianolli pur senza cedere un’azione dovrebbe attestarsi al 40% circa del capitale complessivo, mantenendosi saldamente primo azionista e con voto maggiorato. A diluire la propria partecipazione sarà invece l’Agricole, la cui quota dovrebbe ridursi al 17- 18%, e comunque al di sotto del 20% ( con cash in di circa 15/ 18 milioni) così da poter deconsolidare la partecipazione. A entrare saranno invece diversi soci: tra questi F4P, veicolo del fondo First Capital, fondo di private equity focalizzato sulle Small- Medium Enterprises con orizzonte di lungo periodo, cui andranno, insieme ad altri azionisti, pari al 10- 12% del capitale. Atteso l’ingresso anche di un altro investitore di peso, di ambito famigliare, che otterrà un 810% del capitale. Novità anche nella governance, con l’arrivo dell’ex ceo Creval Mauro Selvetti, in qualità di vicepresidente, con la conferma di Maurizio Dallocchio alla presidenza.
Nell’ambito dell'offerta, Akros e Intesa Sanpaolo – Imi Cib agiranno in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner. Ceresio Sim sarà invece lead manager mentre Akros agirà da sponsor ai fini della quotazione.