Ma l’intesa con la Ue ha messo le ali a Belfast
Le ricadute economiche Bene Pil e commercio
Il Protocollo irlandese sta avendo un effetto deleterio sull’economia dell’Irlanda del Nord, secondo il Governo britannico. Questa è una delle giustificazioni addotte da Londra per la decisione annunciata qualche giorno fa di modificare unilateralmente l’accordo bilaterale siglato nel 2019 eliminando le parti meno gradite.
La realtà è ben diversa: l’Irlanda del Nord, che nella famiglia del Regno Unito è stata tradizionalmente considerata la “cugina povera”, adesso ha un’economia che va meglio di ogni altra parte dell’unione, con l’eccezione di Londra. Gli ultimi dati ufficiali resi noti giovedì dimostrano che la crescita è continuata nel primo trimestre dell’anno, trainata dal settore dei servizi che è aumentato del 12,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. Anche il numero di imprese attive è salito dell’ 1,6% nell’ultimo anno.
Il vero successo è stato l’export, aumentato a livello record da quando il primo gennaio 2021 sono scattate le nuove regole post Brexit. Il Protocollo irlandese ha creato una situazione ibrida per l’Irlanda del Nord, che continua a essere una delle nazioni del Regno Unito ma resta anche nel mercato unico e nell’unione doganale Ue.
Una decisione presa come espediente politico per evitare il ritorno a un confine interno tra le due Irlande con il rischio di rinnovate tensioni politiche e religiose, si è rivelata economicamente astuta.
Le imprese nordirlandesi, al contrario di quelle britanniche, possono esportare le loro merci nei 27 Paesi Ue senza barriere. Questa facilitazione ha fatto volare l’export.
Secondo i dati del Central Statistics Office irlandese, le esportazioni dal Nord verso la Repubblica d’Irlanda sono aumentate del 65% nel 2021 sfiorando i 4 miliardi di euro. Il trend continua quest’anno: nel primo trimestre 2022 l’export nordirlandese ha registrato un + 34% a 1,16 miliardi di euro.
Il Protocollo sta favorendo la crescita economica in Irlanda del Nord grazie all’accesso ai mercati dell’Unione europea, ha confermato uno studio del National Institute of Economic and Social Research ( Niesr).
Il prestigioso think tank sostiene che « la performance economica dell’Irlanda del Nord è stata migliore della media britannica, in parte a causa del Protocollo e delle migliori condizioni sia per gli scambi commerciali che per gli investimenti in quanto parte del mercato unico e dell’unione doganale » . La conclusione è che « i legami più stretti con la Ue, attraverso il commercio e potenzialmente la mobilità dei lavoratori, hanno portato benefici all’Irlanda del Nord post- Brexit » .
Anche la Federation of Small Businesses, la più grande associazione imprenditoriale in Irlanda del Nord dove dominano le Pmi, ha dichiarato che il Protocollo « sta funzionando bene per molte imprese » .
La Fsb ha esortato il Governo britannico a tornare al tavolo dei negoziati per non prolungare una situazione di incertezza che è negativa per le imprese. I politici hanno « preso in ostaggio » il Protocollo irlandese per motivi ideologici e il business ne fa le spese, ha detto Roger Pollen, portavoce della Federazione.
Quando è scattato il nuovo regime lo scorso anno ci sono stati problemi nelle importazioni dalla Gran Bretagna, che per la prima volta dovevano essere soggette a controlli doganali. Dopo qualche settimana di scaffali vuoti nei supermercati e lamentele delle imprese per gli oneri burocratici aggiuntivi, la situazione è migliorata grazie anche alle concessioni fatte dalla Ue che ha semplificato le procedure.
Non è stato risolto il problema politico di fondo: gli unionisti del Dup non accettano che l’Irlanda del Nord sia trattata diversamente dalle altre tre nazioni del Regno Unito e quindi non sono disponibili a compromessi: vogliono abolire del tutto il Protocollo.
Londra ha proposto un corridoio verde per i prodotti destinati al mercato nordirlandese e uno rosso per quelli da esportare verso la Repubblica d’Irlanda e quindi la Ue. Il doppio regime, oltre a essere inaccettabile per la Ue perché mette a repentaglio l’integrità del mercato unico, rischia di aggiungere complessità e oneri per le imprese dell’Irlanda del Nord, con diversi requisiti per le merci in linea con le regole Ue e con le regole britanniche.
‘ LA CRESCITA
Dopo la firma del Protocollo, la performance dell’Irlanda del Nord è stata migliore della media britannica
‘ APPELLO DELLE IMPRESE
Le Pmi nordirlandesi sottolineano i vantaggi dell’intesa e chiedono al Governo di tornare al tavolo dei negoziati