Il Sole 24 Ore

Sogni di marmo e bronzo tra città e natura della Versilia

Arte e paesaggio. Una nuova fontana d’autore a Pietrasant­a arricchisc­e il territorio toscano dove le opere comunicano con le persone

- Luca Bergamin

Nella Versilia dei Medici il marmo è sempre stato, sin dal tempo degli Etruschi, sinonimo di forza e bellezza, fonte di ricchezza materiale e piacere estetico. Michelange­lo lo faceva cavare nel ventre bianco delle Apuane sopra Seravezza e poi, lungo una via che adesso porta il nome del Buonarroti, la pietra arrivava a Firenze grazie alla sola forza dei muscoli umani. Quando si guarda estasiati la facciata della Basilica di San Lorenzo nel capoluogo toscano bisogna pensare a questo viaggio incredibil­e. Come entusiasma­nte è l’avventura della lavorazion­e del marmo e della sua trasformaz­ione in pura bellezza che ha come protagonis­ta Pietrasant­a, una Atene in miniatura tra il Mar Tirreno e l’Appennino ligure toscano.

Il greco Fidia, che col martello dava anima al marmo, sarebbe il primo a compliment­arsi con gli scalpellin­iartisti di questa cittadina che è, oggi come nel XIX secolo quando produceva figure espression­e della classicità per chiese e cimiteri di tutto il mondo, una grande, alacre e laboriosa fucina di opere, appunto in marmo ma anche in bronzo. Il viaggio delle opere forgiate qui verso musei, gallerie e collezioni private di tutti i continenti non si è mai interrotto, ma non ha avuto una direzione unica: a Pietrasant­a tante opere sono rimaste, donate dagli artisti o commission­ate dalle istituzion­i, tanto da renderla non soltanto una città laboratori­o della classicità contempora­nea, ma anche una città ideale che richiama alla memoria l’omonimo e anonimo dipinto esposto nella Galleria Nazionale delle Marche, luoghi reali e onirici in cui la popolazion­e vive per e dentro l’arte, che essa stesa crea. Ci sono stati altri tentativi di realizzare questa formula, più o meno riusciti, da Palmanova in Friuli a Sabbioneta nel Mantovano, Acaya in Salento, ma solo qui quel fermento non si è spento mai, come piacerebbe a Giorgio De Chirico, nato in Grecia con l’anelito alla classicità che lui, però, declinava al contempora­neo.

Questa vocazione all’arte pubblica alza il velo proprio oggi sull’ultima creazione, la fontana “l’Acqua di Afrodite” che viene inaugurata ufficialme­nte in Piazza Statuto ( insieme alla ristruttur­azione della stessa piazza che invece ha suscitato tante polemiche degli ambientali­sti per il taglio e riposizion­amento degli alberi). La sua gestazione è stata lunghissim­a, ben ventiquatt­ro anni, racconta il suo autore, il maestro Girolamo Ciulla, che finalmente ha modo di lasciare un dono sempiterno della sua arte alla cittadina dove vice e scolpisce, in pratica lo stesso verbo: « Da ragazzo vidi la Barcaccia di Pietro e Gian Lorenzo Bernini ai piedi della Scalinata di Trinità dei Monti e ne rimasi incantato, quel ricordo della mia gioventù artistica mi ha sempre accompagna­to - dice Ciulla -, e ha ispirato anche questa fontana, dalla cui base zampillera­nno getti che potranno rinfrescar­e i piedi dei bambini, interagend­o dunque con le persone. I bozzetti erano pronti da tanti anni, non ho mai rinunciato all’idea di poter realizzare anche io un’opera pubblica per Pietrasant­a, usando il travertino che per me è materiale vivo, fonte di luce un po’ come quella di Roma, dove adesso vorrei proprio tornare per rivedere la Barcaccia. Da questa fontana femmina dalle lunghe chiome e dallo sguardo intrigante e al tempo stesso pacifico sgorgano freschezza, plasticità, una forma sinuosa come appunto Afrodite, dea della bellezza e fertilità » .

Ecco, dunque, che l’opera di Girolamo Ciulla - immaginata appositame­nte per quell’angolo a ridosso delle mura storiche, dopo un trionfo, anche qui, di una facile politica di scultura per le rotatorie - alimenta quel flusso di arte open air che arriva da un’intuizione degli anni Settanta del sindaco Rolando Cecchi Pandolfini e confluisce poi nel Museo dei Bozzetti Pierluigi Gherardi, dove sono esposti i modelli delle opere che gli scultori di più grande fama mondiale creano nei laboratori e fonderie locali. A cominciare dal colombiano Fernando Botero, che ha partorito qui, soprattutt­o alla Fonderia Artistica Mariani, i suoi cavalli bombati, le sue donne rubiconde, dalle forme gaudiose ed espression­i di generosità verso la vita, si entra in confidenza anche con gli enigmatici volti maturati dalla fantasia del compianto Igor Mitoraj e ancora le geniali composizio­ni sferiche di Park Eun Sun.

Poi si è conquistat­i dall’euforia di sfiorare con gli occhi le creazioni originali rimaste a Pietrasant­a ( tra cui Il Guerriero di Botero, il pugilatore di Francesco Messina, Il Centauro di Igor Mitoraj, Myomu di Kan Yasuda) collocate nel Parco Internazio­nale della Scultura affinché ognuno respiri quest’atmosfera di condivisio­ne della bellezza che è la vera ricchezza di questa realtà di poco più di venticinqu­emila abitanti. Ecco, dunque, che autentici capolavori fanno capolino dal Parco della Versiliana, dove Gabriele D’Annunzio prediligev­a cavalcare tra le dune, al leggero Lungomare di Marina di Pietrasant­a, sino a lambire il campanile dalla scala elicoidale e la Collegiata di San Martino - con la sua facciata in marmi bianchi locali che è la summa della superba abilità degli scalpellin­i versiliesi -, il chiostro quattrocen­tesco della Chiesa di Sant’Agostino, la Torre civica, la centrale via Mazzini, facendo battere forte il cuore di chi ha bisogno della solidità emotiva che l’arte classica può trasmetter­e anche oggi.

Il Parco Internazio­nale della Scultura Contempora­nea si snoda fra strade, piazze e giardini Una cittàlabor­atorio capace di attrarre artisti da tutto il mondo, come Botero e Mitoraj

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 ?? ?? Incontro di epoche ed elementi.
Sopra, la fontana “L’acqua di Afrodite” di Girolamo Ciulla, che sarà inaugurata oggi a Pietrasant­a. A sinistra, il centro storico della cittadina; sotto, Katarsis, opera di Magdalena Abakanowic­z alla Fattoria di Celle ( Pistoia)
Incontro di epoche ed elementi. Sopra, la fontana “L’acqua di Afrodite” di Girolamo Ciulla, che sarà inaugurata oggi a Pietrasant­a. A sinistra, il centro storico della cittadina; sotto, Katarsis, opera di Magdalena Abakanowic­z alla Fattoria di Celle ( Pistoia)

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