Il Sole 24 Ore

BTp Italia, parte oggi la sfida sui mercati

Sottoscriz­ione fino a mercoledì. Tasso minimo all’ 1,6%. Scudo anti inflazione

- Ceci, Redaelli e Sorrentino

Parte oggi il collocamen­to del nuovo BTp Italia, che per i risparmiat­ori al dettaglio durerà fino a mercoledì. Il titolo di Stato tricolore, che arriva dopo due anni dall’ultima emissione con caratteris­tiche simili, offre un rendimento minimo annuo garantito pari all’ 1,6%, al quale vanno aggiunti l’inflazione e il premio fedeltà per chi lo detiene per quattro anni e poi fino a scadenza. Da inizio anno, le obbligazio­ni legate al carovita hanno protetto l’investitor­e dall’impatto negativo del rialzo dei tassi a differenza di quelli a tasso fisso. Tuttavia, l’emissione arriva in un momento difficile per i mercati, che si confrontan­o con molte incertezze: la recessione in vista e la fine delle politiche monetarie espansive delle banche centrali.

Parte oggi il collocamen­to di un nuovo BTp Italia, offerto ai sottoscrit­tori privati per tre giorni, fino a mercoledì.

Il momento non è dei più favorevoli: venerdì scorso lo spread sul Bund si è ristretto, ma la volatilità sui mercati resta elevata, in particolar­e su quelli obbligazio­nari. Le quotazioni dei titoli di debito, infatti, hanno ballato vivacement­e, sballottat­e tra i timori di recessione e la fine delle politiche monetarie espansive. Al nervosismo degli operatori non hanno giovato né la comunicazi­one vaga della Banca centrale europea su nuove iniziative per difendere dal rialzo dei tassi di interesse il debito dei Paesi fragili dell’area euro ( tra i quali l’Italia), né il rialzo eccezional­e del costo del denaro della Federal Reserve Usa (+ o, 75% in una volta). Il Tesoro punta, però, al successo presso i risparmiat­ori domestici, un segnale per la tenuta del debito pubblico italiano che ammonta a circa 2.700 miliardi ed è pari al 150% del Pil.

Proprio per la maggiore vulnerabil­ità, i titoli di Stato italiani offrono rendimenti più elevati rispetto alle altre emissioni europee. Il nuovo BTp Italia ha un tasso annuo minimo garantito dell’ 1,6%, al quale va aggiunta l’inflazione. Nel nostro Paese, i prezzi salgono al ritmo del 6,8%, come non succedeva da più di trent’anni e, infatti, i bond legati al carovita da gennaio hanno salvaguard­ato l’investitor­e, a differenza di quelli a tasso fisso.

Secondo le stime effettuate da Giacomo Alessi, analista indipenden­te, il rendimento a scadenza del nuovo BTp dovrebbe essere pari al 3,95% annuo, ipotizzand­o che l’inflazione cali fino al 2,35% nel 2030, quando il titolo verrà rimborsato. L’infografic­a a fianco illustra le sue caratteris­tiche e mette a confronto il rendimento con quello dei BTp Italia emessi in precedenza e con quello dei BTp tradiziona­li: il pallino che lo identifica segnala un ritorno maggiore rispetto ai titoli a tasso fisso di pari scadenza, nonostante l’inflazione si preveda in diminuzion­e dai picchi attuali.

« Se l’attuale ritmo inflattivo dovesse continuare nei prossimi anni - afferma Alessi - questo titolo offrirebbe una performanc­e e una protezione eccelsa. Tuttavia, i fattori che hanno determinat­o il brutale rialzo dei prezzi ( delle materie prime e della produzione su tutti) probabilme­nte non perdureran­no per tutta la vita del bond. Dunque, è da valutare con attenzione l’alternativ­a di un titolo a tasso fisso, che al momento rende circa il 3,4% a parità di scadenza. Viceversa, in caso l’inflazione dovesse rallentare, difficilme­nte il titolo avrà lo stesso rendimento del tasso fisso, ma darà comunque una protezione in più all’investitor­e. Si addice, dunque, a chi ha timore del rialzo dei prezzi e dei tassi e preferisce rischiare una parte del rendimento a tasso fisso per avere protezione garantita » .

L’extra cedola del BTp Italia è calcolata sull’aumento dell’indice dei prezzi al consumo italiano ( Foi ex tobacco), a patto però che di volta in volta superi il punto massimo già raggiunto.

Il BTp Italia dà anche una garanzia in caso l’inflazione dovesse crollare e si distingue dagli altri titoli indicizzat­i perché ha un floor inflattivo, cioè un pavimento che ferma il calo dell’inflazione: se durante la vita del titolo l’indice Foi dovesse decrescere, non ci sarebbe alcun danno sul capitale investito.

La caratteris­tica peculiare del BTp Italia è però un premio fedeltà per chi lo detiene, pari all’ 1% del capitale investito ( 0,4% dopo i primi 4 anni e 0,6% al rimborso), che porterebbe il rendimento annuo al 4,075%.

Stefano Meo, specialist­a sui bond e marketing manager di Skipper Informatic­a, sottolinea, tuttavia, che il premio fedeltà non può fare la differenza nella scelta: « In termini di rendimento annuale l’incidenza effettiva è di poco più dello 0,1% annuo lordo, da confrontar­e con un rendimento atteso intorno al 4% lordo, in base ad aspettativ­e di ritorno dell’inflazione verso il 2% nei prossimi anni. In questo periodo il mercato è molto volatile; quindi, è importante valutare se sia opportuno sottoscriv­ere la nuova emissione in collocamen­to o comprarla direttamen­te sul mercato nei prossimi giorni, rinunciand­o così ai premi fedeltà » . Tenendo presente che l’acquisto in Borsa espone a eventuali aumenti del prezzo del BTp Italia.

‘ Il tasso minimo garantito è pari all’ 1,6% e l’inflazione si prevede in calo fino al 2,35% alla scadenza nel 2030

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Nota: Inflazione stimata alla scadenza del titolo

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