Regole antiriciclaggio per i consulenti lavoro
Anche il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, dopo quello dei commercialisti e quello forense, ha adottato le regole tecniche per la categoria in materia di verifiche antiriciclaggio e lotta al terrorismo. Il documento analizza il possibile coinvolgimento del consulente del lavoro nelle diverse attività di monitoraggio che incombono sui professionisti in materia di antiriciclaggio. Distinguendo anche i diversi gradi di rischio a seconda delle attività professionali tipiche. Così ad esempio vengono considerati senza alcun rischio significativo tutti gli adempimenti in materia di gestione del personale e delle posizioni previdenziali e assicurative, mentre, all’opposto, rientrano tra le attività a rischio significativo l’assistenza e la consulenza per istruttoria su finanziamenti, ma anche la consulenza aziendale, amministrativa, tributaria o finanziaria. A livello più alto il Consiglio nazionale colloca la gestione d’incassi e versamenti, titoli e conto correnti per conto del cliente. Le altre indicazioni riguardano le attività di adeguata verifica ( anche rafforzata) della clientela e di identificazione anche a distanza del cliente. Suggerimenti sono forniti per la conservazione della documentazione, soprattutto per studi associati o Stp.