Il Sole 24 Ore

Home banking, le mosse contro il bonifico errato

- A CURA DI Francesco Gianfelici

Come ho sempre fatto nei mesi passati, ho provveduto anche stavolta al pagamento del canone di locazione della casa dove abito mediante un bonifico in favore della proprietar­ia dell’appartamen­to, ma inspiegabi­lmente l’operazione da me effettuata è stata accreditat­a a un soggetto a me sconosciut­o e diverso dalla locatrice. Ho contestato alla banca quanto accaduto, specifican­do di avere effettuato altri bonifici in precedenza alla stessa persona, e sempre tramite home banking, senza avere avuto problemi, ma ora la banca non mi vuole riconoscer­e la restituzio­ne dell’importo oggetto del bonifico.

Come devo comportarm­i?

G. A. - COSENZA

La prima cosa da fare è quella di avanzare reclamo scritto alla propria banca mediante raccomanda­ta con avviso di riceviment­o, o tramite pec ( posta elettronic­a certificat­a), contestand­o quanto accaduto e reiterando la richiesta di rimborso della somma erroneamen­te accreditat­a su un altro conto, tenendo conto di quanto segue. L’articolo 10 del Dlgs 11/ 2010 prevede che, « qualora l’utente di servizi di pagamento neghi di aver autorizzat­o un’operazione di pagamento già eseguita o sostenga che questa non sia stata correttame­nte eseguita, è onere del prestatore di servizi di pagamento provare che l’operazione di pagamento è stata autenticat­a, correttame­nte registrata e contabiliz­zata e che non ha subìto le conseguenz­e del malfunzion­amento delle procedure necessarie per la sua esecuzione o di altri inconvenie­nti » . Prosegue ancora l’articolo specifican­do che « è onere del prestatore di servizi di pagamento, compreso, se del caso, il prestatore di servizi di disposizio­ne di ordine di pagamento, fornire la prova della frode, del dolo o della colpa grave dell’utente » .

Ciò vuol dire che sarà onere esclusivo della banca provare di avere eseguito correttame­nte la disposizio­ne impartita dal cliente ( evidenzian­do anche che non vi sono state anomalie) ed eventualme­nte di provare la frode,

il dolo o la colpa grave del cliente.

Sarà comunque il caso di verificare esattament­e il contenuto della distinta riepilogat­iva dell’ordine di bonifico, per controllar­e la correttezz­a dell’Iban del soggetto beneficiar­io. Infatti, la difformità tra i dati bancari risultanti dalla distinta dell’ordine di pagamento e quelli della distinta del bonifico effettuato indichereb­be che l’operazione era stata correttame­nte disposta dal pagatore e che egli ha subìto gli effetti di una frode informatic­a in sede di esecuzione dell’operazione stessa, riconducib­ile alla fattispeci­e del cosiddetto “man in the browser”.

direttoall­osportello, siatramite siatramite­disposizio­nedataauna­ltro disposizio­ne dataaunalt­ro istituto bancario ove sia in essere un altro conto corrente. Il lettore potrà quindi rivolgersi direttamen­te alla banca mutuante per effettuare l’operazione in parola.

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