Atteso lo scudo Bce, il BTp Italia raccoglie 3,4 miliardi all’esordio
Mercati. Al primo giorno collocati 88mila contratti ai risparmiatori Sui mercati atteso lo scudo Bce: spread a 205, la Borsa di Milano + 1%
Probabilmente il Tesoro non poteva scegliere momento migliore per collocare ai risparmiatori ( e non solo) il nuovo BTp Italia. Perché questo è da un lato il periodo dove la preoccupazione per l’inflazione è ai massimi livelli, e il BTp Italia serve proprio per proteggere dal caro- vita. Dall’altro perché questi sono giorni di grande speranza, sui mercati, per l’arrivo dello scudo anti- spread della Bce. Così, nella seduta in cui il differenziale tra BTp e Bund è rimasto a 205 punti base ( era a 252 meno di una settimana fa), il Tesoro ha avviato il collocamento del nuovo BTp anti- inflazione raccogliendo dai piccoli risparmiatori 88mila contratti per 3,4 miliardi di euro. Un po’ meno rispetto al primo giorno dell’emissione di BTp Italia del 2020, quando la domanda arrivò a 4 miliardi, ma più delle 8 emissioni precedenti.
È comunque solo il primo giorno, dato che l’offerta andrà avanti fino al 22 giugno per i risparmiatori e sarà dedicata agli istituzionali il 23. Il Tesoro non poteva insomma scegliere momento migliore per il collocamento: dopo periodi di alta turbolenza sui mercati, questo può essere infatti visto come un momento di calma relativa per i nostri titoli di Stato. Ma il tempismo può essere particolarmente azzeccato anche per un altro motivo: non è detto che la calma sia destinata a durare. La Bce deve ancora annunciare gli esatti connotati dello scudo antispread, e date le profonde divisioni all’interno della banca centrale tra « falchi » e « colombe » non è detto che tutte le aspettative e le speranze del mercato vengano effettivamente soddisfatte.
Il BTp Italia
Nel frattempo, il Tesoro è riuscito a inserirsi in questo positivo frangente di mercato con il nuovo BTp Italia. Il titolo, come noto, offre una cedola dell’ 1,6% ( quella definitiva verrà comunicata giovedì ma non sarà inferiore) più l’inflazione Foi che matura in un anno. Oggi l’inflazione Foi ( famiglie di operai ed impiegati) è al 6,8%. In più darà un premio dello 0,4% per chi lo tiene per i primi 4 anni e di un ulteriore 0,6% per chi lo tiene fino alla scadenza del 2030. Dato che oggi il tema dell’inflazione è centrale per i risparmiatori, questo strumento offre una risposta e una protezione alla perdita di potere d’acquisto.
La domanda che bisogna porsi è se sia conveniente rispetto a un normale BTp con scadenza analoga. Esiste per esempio un BTp che matura ad agosto 2030 ( il BTp Italia è un filo più breve perché scade a giugno): questo titolo ieri pomeriggio rendeva il 3,43%. Considerando la cedola e i premi- fedeltà, secondo i calcoli di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, ai prezzi di oggi il BTp Italia resterebbe più conveniente del BTp nominale se l’inflazione media annua nei prossimi 8 anni si mantenesse sopra l’ 1,70% circa. Attualmente la stima sul mercato è di un tasso medio annuo di inflazione del 2,90%: dunque allo stato attuale il BTp Italia è più conveniente del BTp normale. Ma ovviamente tutto dipenderà da come si muoverà l’inflazione. I conti si faranno alla fine.
Spread e Borse
Certo è che sul mercato, dopo la bufera, il clima si è rasserenato per i titoli di Stato italiani. In una seduta priva degli investitori americani e della Borsa di Wall Street ( chiusa per festività), in Europa la speranza per un imminente scudo anti- spread in arrivo dalla Bce ha dato benzina ai mercati. Alcuni pensano che già questa settimana la Bce potrebbe annunciare qualcosa. Gli spread sono rimasti stabili sui livelli di venerdì ( quello italiano ha chiuso a 205 e quello spagnolo a a 110) e le Borse hanno tutte terminato in recupero, trainate da banche ed energetici: Milano ( su cui lo stacco cedole di alcuni big ha pesato per lo 0,29%) + 0,99%, Francoforte + 1,06%, Madrid + 1,72%, Londra + 1,50%. Più cauta Parigi, penalizzata dall’esito elettorale: + 0,64%.
Il BTp Italia risulta conveniente rispetto a quello nominale se l’inflaizone resterà oltre l’ 1,70% medio in 8 anni