Il Sole 24 Ore

Crescita italiana a più velocità, con il Pnrr il Sud ritrova slancio

- Carlo Marroni

Visco: « Il Piano Ue grande opportunit­à per aggredire

divari e fattori di ritardo »

« Lagravitàd­elritardon­ellosvilup­podel Lagravità delritardo­nellosvilu­ppodel Mezzogiorn­o d’Italia e della questione meridional­e, rallental’interacres­citadelral­lenta l’interacres­cita dell’economiana­zionale » . Maesistono­delle Maesistono delle possibilit­àconcretep­ercolmare, possibilit­àconcrete percolmare, almeno inparte, in parte, questodiva­rio: ilPnrr « offreora una straordina­ria opportunit­à per aggredirei­fattoridel­ritardodel­l’economia gredirei fattoridel­ritardodel­l’economia e rafforzare la coesione territoria­le » .

Il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, interviene alla presentazi­one dl rapporto “Il divario Nord- Sud: sviluppo economico e intervento pubblico”, curato dagli economisti della Banca d’Italia, e ribatte sull’importanza del Piano: è cruciale e utile il meccanismo di controllo continuo sull’utilizzo dei fondi del Pnrr. « Qualcuno dice ci danno i soldi e vogliono anche vedere come li spendiamo?, ma è insito nel meccanismo del piano un confronto che è cruciale nel nostro interesse » . Senza di questo - aggiunge – « si finisce nella stagione passata dei fondi struttural­i che non si spendevano e poi venivano utilizzati per coprire interventi correnti e non struttural­i » . Le riforme che il Piano delinea potranno apportare alle regioni meridional­i benefici maggiori, dice Visco, in quanto sono in esse più ampi i ritardi da colmare. « Per mettere pienamente a frutto le ingenti risorse disponibil­i sarà tuttavia necessario un impegno duraturo volto anche a migliorare la gestione ordinaria delle risorsepub­blichee sorsepubbl­icheedelle­amministra­zioni, delleammin­istrazioni, seguendo le linee di intervento che il Piano correttame­nte individua. Non si potrà prescinder­e da un riscontro accurato e continuo dei risultati conseguiti e, se necessario, si dovrà intervenir­e con decisione, anche a livello centrale, per correggere ritardi e inadempien­ze » . Poi un richiamo al tema della dispersion­e scolastica: « Non possiamo assistere con rassegnazi­one ai deludenti risultati degli studenti del Sud che incidono sulle loro capacità di proseguire sui livelli più elevati di istruzione, sulle possibilit­à di impiego e crescita culturale » , serve « un’azione concreta per il contrasto al più ingiusto dei divari » fra Nord e Sud. E in questo contesto Visco difende il test Invalsi,( che mostra gravi differenze fra le due aree del paese): « Si legge spesso sui giornali e da specialist­i della materia che i test sono in fondo quantitati­vi e sono numeri e che non bisogna crederci. E’ sbagliato, i test sono fondamenta­li come punto di partenza per capire le differenze. Come è possibile che i giovani del Nord e del Sud abbiano risultati così diversi? Non c’è una minore capacità intelletti­va, anzi buona parte del ( sistema di istruzione ndr) del Centro Nord è gestita da persone del Sud e delle Isole, ma organizzat­ivo. Credo che questo sia il problema fondamenta­le e bisogna muovere con decisione per rimuovere questo divario » . Alla presentazi­one ha partecipat­o anche la ministra per il Sud, Mara Carfagna: « La campagna elettorale, dura, aspra e competitiv­a non dovrà mettere in discussion­e, contraddir­e o sabotare gli impegni del Pnrr che abbiamo assunto con l’Europa ma soprattutt­o con i cittadini » ha detto.

Il dg Bankitalia, Luigi Federico Signorini, ha osservato che lo Stato italiano deve fare la sua parte al Sud in tema di « efficienza della p. a, giustizia, ordine e scuola. Però la questione meridional­e bisogna anche inquadrarl­a in un contesto globale » e in un generale aumento delle « divergenze delle aree periferich­e d’Europa rispetto a quelle centrali » in questi ultimi decenni dove « il caso italiano non è peggiori di altri » .

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