Il nuovo piano vaccinale alla prova della vaccine hesitancy
Ancora poche settimane e arriverà il nuovo Piano nazionale prevenzione vaccinale 2022- 2025. A confermarlo è stato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza intervenuto la scorsa settimana nel corso dell’evento “Gli italiani e le vaccinazioni nello scenario post- Covid- 19” realizzato da The European House- Ambrosetti con il contributo non condizionante di Pfizer. Tra le novità del piano quadriennale, la possibilità di aggiornare ogni anno l’offerta vaccinale e una maggiore attenzione alla comunicazione e informazione sul valore dei vaccini, per contrastare la vaccine hesitancy. Il Calendario vaccinale italiano, tra i più completi, manterrà la sua impostazione attuale per raggiungere gli obiettivi non ancora raggiunti con il vecchio piano, soprattutto per le coperture vaccinali per la popolazione in età adolescenziale e adulta. Con riferimento a queste vaccinazioni, la survey realizzata da The European House- Ambrosetti e dal Centro Interdipartimentale per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca del Cnr, in collaborazione con Swg, presentata durante l’evento, ha evidenziato livelli di copertura vaccinali molto bassi, peggiorati con la pandemia. Solo il 34% degli intervistati ha dichiarato di essersi vaccinato contro il papilloma virus ( nella fascia 18- 30 anni), il 28% contro lo pneumococco ( nella fascia 60- 70 anni) e l' 11% contro l’herpes zoster ( nella fascia 60- 70 anni). La survey ha inoltre rilevato la fiducia o esitanza degli italiani verso le vaccinazioni. Un elemento positivo che emerge è l’apertura degli italiani a riconsiderare le proprie posizioni in merito alle vaccinazioni: più di 1 su 2, tra i cosiddetti esitanti e contrari alle vaccinazioni anti- pneumococcica e anti- herpeszoster, si dichiarano disponibili a rivalutare la vaccinazione a seguito di maggiori informazioni. Per le vaccinazioni dell’adulto, inoltre, si segnala la necessità di accelerare l’anagrafe vaccinale nazionale per favorire il monitoraggio e l’implementazione di azioni correttive.
Il nuovo Piano raccoglierà le esperienze della campagna vaccinale anti- Covid, a partire dal maggiore accesso alle vaccinazioni grazie all’estensione degli orari di apertura dei centri vaccinali e all’ampliamento dei luoghi per la somministrazione, in primis strutture sanitarie e farmacie, che si confermano elemento indispensabile nella nuova medicina di prossimità. L’aumento dei punti di somministrazione è ritenuto infatti uno strumento per aumentare la fiducia nelle vaccinazioni: circa 9 cittadini su 10 sono favorevoli alle vaccinazioni in farmacia. Oltre al maggior dialogo con il medico, altri fattori che emergono come determinanti per aumentare la propensione a vaccinarsi, anche tra coloro che sono esitanti e/ o contrari, sono una più efficace informazione/ comunicazione delle istituzioni e l’uso di incentivi ( economici e non). Partendo da un livello di fiducia elevato verso la vaccinazione ( per il 92% dei cittadini), durante la pandemia per il 33% degli intervistati il livello di fiducia è aumentato mentre per il 15% è diminuito, a causa di informazioni imprecise e parziali diffuse e del numero elevato di contagi. Proprio la comunicazione sarà uno degli elementi cardine del nuovo Piano. A tal proposito occorre rimarcare come, seppur la campagna vaccinale anti- Covid sia stato un successo e che il 77% dei cittadini si dichiara già favorevole alla quarta dose ( sempre per il prossimo autunno il 95% dei rispondenti si dice propenso a vaccinarsi contro l’influenza), a maggio 2022 solo 1 bambino su 3 nella fascia d’età 5- 11 anni ha completato il ciclo vaccinale.