Tetto al prezzo e Kiev nella Ue domani sul tavolo a Bruxelles
Draghi ha rilanciato anche ieri il price cap sul gas, ma restano molti Paesi contrari
Il summit europeo previsto tra giovedì e venerdì qui a Bruxelles sarà l’occasione per tornare a parlare dell’invasione russa dell’Ucraina, sotto vari profili. I capi di Stato e di governo discuteranno dell’approvvigionamento di gas e petrolio, e di eventuali tetti ai prezzi, così come del futuro di Kiev nell’Unione europea. Su quest’ultimo punto, ieri in Lussemburgo i ministri per gli affari europei si sono detti favorevoli a concedere « appena possibile » all’Ucraina lo status di paese candidato.
Ancora ieri parlando in Senato a Roma, il premier Mario Draghi è tornato a difendere l’idea di una qualche forma di tetto al prezzo del gas. « Questa misura è diventata ancora più urgente alla luce della riduzione delle forniture da parte di Mosca, con le difficoltà dell’Europa che aumentano vertiginosamente » . Negli ultimi giorni, a sorpresa, Gazprom ha tagliato il flusso di gas esportato verso alcuni paesi europei, tra cui l’Italia e la Germania.
La diplomazia italiana sta dando battaglia nelle principali capitali europee per ottenere qualche forma di tetto al costo del gas ( ancora ieri il prezzo sul mercato olandese era di 124 euro al MWh). Il tema è particolarmente intricato. Tre le principali ipotesi sul tavolo. La prima è quella più ovvia. Imporre ai venditori di gas riduzioni al prezzo di mercato grazie ad acquisti congiunti da parte dei Paesi europei. La possibilità è stata fatta propria dal Consiglio in maggio.
La seconda ipotesi è quella di fissare a livello comunitario un prezzo politico al costo del gas. L’idea non è di facile attuazione. Prima di tutto perché in una comunicazione di metà maggio Bruxelles aveva limitato questa possibilità in caso di « interruzione completa delle forniture » ( si veda Il Sole 24 Ore del 19 maggio). In secondo luogo, perché si tratterebbe di finanziare a livello europeo o a livello nazionale la differenza tra il prezzo politico e il prezzo di mercato.
In questo contesto, lo stesso premier Draghi ha proposto di creare un nuovo programma di obbligazioni comunitarie con il quale raccogliere denaro sui mercati da usare a livello nazionale per calmierare le bollette energetiche di famiglie e imprese ( si veda Il Sole 24 Ore dell’ 11 giugno).
Infine, una terza ipotesi potrebbe essere di imporre ai venditori un dazio rovesciato. Questa idea richiederebbe come minimo la buona volontà del venditore. La Russia è pronta ad accettare uno sconto sul prezzo?
« Mi aspetto che del tema delle forniture di gas si parli inevitabilmente al vertice, ma per ora non vi è nulla di concreto. Troppi paesi sono contrari ai tetti al gas che possano mettere a repentaglio il libero mercato » , avvertiva ieri un funzionario europeo.
A dare mano forte alla diplomazia italiana è stato l’annuncio del Segretario al Tesoro Janet Yellen che lunedì sera ha spiegato come il G7 stia riflettendo su possibili tetti al prezzo del petrolio, pur di penalizzare la Russia.
Come detto, al summit si parlerà anche del futuro europeo dell’Ucraina. I ministri per gli affari europei hanno trovato « un consenso totale » per concedere a Kiev lo status di paese candidato « appena possibile » , purché vengano introdotte specifiche riforme.
La presidenza francese dell’Unione ne ha approfittato per ricordare che « il processo di adesione sarà lungo » e che i Ventisette vorranno « consultazioni regolari » con Bruxelles per valutare passo passo l’iter di avvicinamento dell’Ucraina alla Ue.