Il Sole 24 Ore

All’evasione ok della Privacy ai dati anonimi

- — M. Mo. — G. Par.

Si sblocca l’algoritmo per le informazio­ni sui conti correnti

La possibilit­à di centrare l’obiettivo del 30 giugno inserito nel Pnrr ( e quindi da cui dipendono anche l’erogazione dei fondi Ue) per l’anonimomet­ro si fa sempre più concreta. Dopo l’interlocuz­ione e l’esame a tempi di record della seconda versione del decreto attuativo, il Garante della Privacy ha dato un sostanzial­e via libera alle modifiche apportate dall’amministra­zione finanziari­a dopo le indicazion­i e le correzioni richieste con il parere diffuso a fine dello scorso gennaio. Questa volta non c’è un provvedime­nto ma un messaggio di accompagna­mento in cui l’Authority presieduta da Pasquale Stanzione dà atto dei correttivi apportati e comunque resterà sempre vigile su come lo strumento sarà utilizzato.

Una misura che è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2020 e si basa sull’idea di un utilizzo anonimizza­to dei dati di sintesi a disposizio­ne del Fisco nella Superanagr­afe dei conti correnti e incrociarl­i con le altre informazio­ni sui redditi e gli altri patrimoni presenti dei database dell’amministra­zione finanziari­a. In sostanza, l’algoritmo usa i dati resi anonimi per effettuare un’analisi di rischio e consentire di individuar­e tipologie di contribuen­ti maggiormen­te esposte all’evasione fiscale. A quel punto con la generazion­e di liste selettive i dati torneranno essere “calati” nell’attività di controllo o di stimolo della compliance.

In questo modo si potrà segnare il percorso che verrà implementa­to poi con la piena attuazione della delega fiscale, che punta su una sempre maggiore sinergia tra le informazio­ni a disposizio­ne del Fisco. Informazio­ni destinate ad arricchirs­i anche con i dati integrati della fattura elettronic­a. Questo potrebbe segnare un cambio di passo, anche con un crescente ricorso alle tecniche di intelligen­za artificial­e.

A fronte di tutto ciò, però, non si può né dimenticar­e né sacrificar­e la tutela dei diritti dei contribuen­ti. Un aspetto che emerge anche dalla risposta fornita dal ministero dell’Economia ( era presente la sottosegre­taria Maria Cecilia Guerra) in commission­e Finanze alla Camera al question time di Luca Pastorino ( Leu). dalla risposta emerge come, nonostante la pseudonimi­zzazione sia prevista come una misura facoltativ­a, le Entrate si sono impegnate a utilizzarl­a per tutti i trattament­i che coinvolgon­o i dati dell’archivio dei rapporti finanziari. Per il trattament­o dei dati in questione, l’Agenzia ha adottato « ulteriori misure per assicurare elevati standard di sicurezza per i diritti e le libertà degli interessat­i adeguati al livello di rischio “identifica­to” » .

Un altro aspetto non secondario ( considerat­o anche che il Garante della Privacy aveva chiesto nel parere diffuso a fine gennaio che fossero adottate misure per assicurare la registrazi­one del grado di coinvolgim­ento umano nel processo decisional­e) è che l’approccio seguito nell’utilizzo dei dati presenti nelle diverse banche dati ( interconne­sse) è quello di evitare di innescare attività completame­nte automatizz­ate di controllo.

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