Appello Confindustria Toscana nord: la Regione acceleri i bandi dei fondi Ue
Assemblea annuale delle imprese di Prato, Pistoia e Lucca Matteini: « Servono scelte rapide, incomprensibili i ritardi della burocrazia »
« Il futuro della Toscana ha bisogno di scelte che dobbiamo fare adesso, subito, senza indugio » . Il presidente di Confindustria Toscana nord, Daniele Matteini, prova a scuotere « tutti coloro che hanno a cuore la comunità del territorio » - dalle amministrazioni locali alla Regione, fino allo Stato e all’Unione europea – di fronte agli industriali di Prato, Pistoia e Lucca riuniti nella chiesa ( sconsacrata) lucchese di San Francesco per l’assemblea annuale.
Due crisi ancora in corso, come quelle innescate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, hanno mostrato l’importanza di produrre beni materiali e di avere una « ragionevole autonomia energetica, linee affidabili di fornitura e una logistica efficiente e flessibile » sottolinea Matteini.
Da qui la necessità di intervenire, aggiunge, per rendere più flessibili le catene globali del valore, accorciarle, diversificare le forniture, aiutare il manifatturiero, affrontare le debolezze storiche del Paese.
Servono interventi nazionali, ma anche regionali, sollecita il presidente di Confindustria Toscana nord, per evitare che la Toscana « acquisti sempre più la natura e l’immagine di una bella addormentata » .
Le mancanze regionali vanno dalle « incomprensibili pastoie burocratiche che ostacolano attività virtuose come la depurazione delle acque » , alla storica carenza di impianti per smaltire i rifiuti industriali, fino al ritardo nell’emanazione dei bandi regionali relativi ai fondi strutturali 2021- 2027. « Una penalizzazione per le imprese - sottolinea il presidente degli industriali - che hanno bisogno di sostegni per realizzare gli adeguamenti imposti da questa fase economica così delicata e difficile » .
La risposta è arrivata dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Stefano Baccelli, secondo cui « la soluzione dei problemi di smaltimento dei rifiuti industriali sta nei progetti presentati nei mesi scorsi a seguito di un bando regionale » . E riguardo al Piano nazionale di ripresa e resilienza ( Pnrr), che in Toscana abbraccia poche infrastrutture e rischia di risultare poco incisivo, Baccelli si è giustificando spiegando che « Rfi ha detto di non riuscire a realizzare nuove infrastrutture ferroviarie entro il 2026, data di scadenza del Piano » e per questo non è stato possibile inserirle nel Pnrr.
Tenuta della manifattura da una parte, e miglioramento delle condizioni di contesto dall’altra, sono dunque i binari su cui si gioca il futuro dell’economia di Prato, Pistoia e Lucca. Ma anche dell’intera Italia, come è emerso dal dibattito tra Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria con delega alle filiere e alle medie imprese, e l’imprenditore Alberto Forchielli, presidente di Mindful Capital Partners, moderato dal direttore del Sole24Ore, Fabio Tamburini.
« Sul Pnrr siamo in fortissimo ritardo - ha detto Marchesini - e senza un rinvio non credo che riusciremo a spendere tutti i soldi. È vero che ci sono anche problemi oggettivi, come l’aumento sconsiderato dei prezzi che ha mandato deserti molti bandi, ma dobbiamo accelerare. Di solito il Paese dà il meglio nelle emergenze, ma ora ci siamo molto vicini » .
Marchesini ha sottolineato pure i ritardi nella realizzazione delle riforme promesse dal Governo: « Nei ministeri c’è un’aria di smobilitazione che non ci piace - ha aggiunto - e che è pericolosa perché una caduta dell’esecutivo adesso sarebbe deleteria per la nostra economia e per l’Europa: ma questo non sembra interessare molto ai partiti. Draghi sta resistendo in maniera eroica ma sembra ogni giorno sempre più in difficoltà » . Se Marchesini vede comunque una resistenza delle imprese, nonostante le difficoltà di questa fase storica e il “mostro” dell’inflazione che incombe sul futuro, è decisamente più pessimista Alberto Forchielli: « La recessione è inevitabile - ha spiegato - e la situazione di liquidità che oggi c’è sul mercato è destinata a peggiorare: per questo dico alle aziende non solo di riempire il magazzino ma di fare incetta di mezzi finanziari perché non sarà più così facile in futuro portare a casa i soldi. È impossibile, con questi prezzi del petrolio, del gas e delle materie prime, con i tassi in rialzo, la guerra e il Covid, essere ottimisti » .