« Su 100 praticanti l’anno, il contratto da dipendente scatta quasi per tutti »
« Negli ultimi due anni abbiamo attivato in media 100 tirocini extracurriculari ogni anno. I tirocinanti, una volta inseriti nel Gruppo, hanno poi proseguito il percorso professionale con un contratto di lavoro dipendente nel 99% dei casi. Chi entra in azienda, poi continua il suo percorso di formazione continua in Var Group » . A parlare è Francesca Moriani, Ceo di Var Group - con un fatturato di circa 575 milioni ( al 30 aprile 2022) e oltre 3.400 collaboratori, presente in Italia e in 9 paesi all’estero, tra i principali partner per la trasformazione digitale delle imprese - che piega come sono state attivate partnership con le principali università italiane ( l’Università di Firenze, l’Università di Pisa, l'Università degli Studi di Milano Bicocca, l’Università Bocconi, Il Politecnico di Torino, solo per citarne alcune) per portare i ragazzi a svolgere tirocini extracurriculari in azienda. « Speriamo di poter accrescere la media degli ultimi due anni, grazie anche alla nostra Corporate University, che continuerà a stingere nuovi accordi con le università del territorio, nell’ottica di ottimizzare l’occupazione nel Sud Italia - aggiunge la manager-. Abbiamo bisogno di profili con competenze professionali nei principali trend di trasformazione digitale ( cloud, sicurezza, analytics, AI) e non ne troviamo » . Il mismatch tra domanda e offerta coinvolge anche Var Group, come tante altre realtà produttive: « Abbiamo difficoltà a trovare professionisti formati - continua Moriani-. Il gap tra istruzione e mondo del lavoro è davvero tanto. Purtroppo i programmi scolastici faticano a stare al passo con quelle che sono le esigenze del mondo del lavoro: i due ambiti faticano a incontrarsi, a parlarsi e quindi a mettere in piedi percorsi che facilitino l’inserimento dei ragazzi all’interno delle aziende » . Per questa ragione il Gruppo ha promosso diverse iniziative formative per aiutare i ragazzi a « ottenere una formazione subito spen
Moriani: « Cerchiamo profili con competenze professionali nei digitale ma non li troviamo »
dibile, e le aziende, a trovare gente già formata » . Tra queste: il primo Deep Cybersecurity bootcamp, un percorso realizzato con Talent Garden che punta a formare i cybersecurity Analyst di domani e la nascita di Talent Ward, start up benefit e vera e propria Corporate University dedicata alla formazione interna di profili che il mercato richiede. « Siamo impegnati a coinvolgere le ragazze in percorsi Stem - conclude la Ceo - per mostrare alle giovani donne, con esempi concreti, che le possibilità del digitale prescindono dal genere » .