Mps, piano a trazione tripla Banche al lavoro sull’aumento
Polizze, credito al consumo e Widiba cuore della strategia Domani la presentazione Mediobanca e BofA capofila della garanzia per la manovra attesa intorno a 2,5 miliardi
Mentre fervono i lavori in vista dell’aumento di capitale ( e del varo del consorzio di banche garanti), Mps è pronta ad alzare il velo sul nuovo piano industriale. Le nuove linee guida tracciate dal ceo Luigi Lovaglio, in carica dallo scorso febbraio, sono state tracciate in quesrti mesi e domani saranno rese note al mercato a Siena, sede storica della banca, scelta come base per la presentazione a conferma dell’attenzione alle radici sottolineata dai nuovi vertici e dall’azionista Mef.
Il piano si prospetta in linea « con le aspettative della Bce » , come preannunciato da Lovaglio lo scorso 6 maggio in occasione della prima trimestrale e si baserà su « poche e chiare priorità » . Si punta dunque su una crescita sostenibile dei ricavi in un contesto di massima attenzione ai costi. E in questo quadro, nonostante la complicata fase di mercato, la banca ha individuato alcune direttrici di intervento ( si veda Il Sole 24 Ore dello scorso 19 aprile). La prima vede anzitutto la valorizzazione di Widiba, banca digitale del gruppo che nelle intenzioni di Lovaglio è destinata a diventare centrale nelle strategie di rilancio. L’idea di fondo è far sì che la piattaforma online, arricchita di un modello di consulenza completa, possa rivelarsi un asset prezioso da valorizzare quando Mps dovrà trovare un partner pronto a entrare nel capitale della banca. Il secondo pilastro guarda invece al credito al consumo, settore dal « grandissimo potenziale » come già ribadito da Lovaglio, fronte su cui è già iniziata un’attività di internalizzazione verso la banca. Infine massima attenzione sarà data alla bancassurance, versante su cui Mps oggi ha come partner unico Axa. « Dobbiamo focalizzarci sulle aree che possono portare ricavi addizionali e rendere il capitale più efficiente » , aveva detto nelle scorse settimane il banchiere, che si diceva convinto di come Mps abbia « un enorme potenziale commerciale » .
Di certo la revisione del piano industriale, che sarà l’architrave su cui poggerà il progetto di ricapitalizzazione stimato attorno ai 2,5 miliardi, dovrà prevedere una grande attenzione ai costi. Con un focus in particolare sul tema degli esuberi, che potrebbero arrivare fino a 5mila, tutti con scivolo fino a 7 anni e volontari. Altra priorità è costituita dal mantenimento del basso profilo di rischio: qui Montepaschi, storicamente il grande malato del credito in Italia, intende mantenere un approccio conservativo, e non è un caso che la copertura dei crediti deteriorati a marzo si sia attestata al 50,8%, in aumento rispetto al 47,9% di dicembre 2021.
Intanto come detto prosegue il cantiere relativo del nuovo aumento di capitale. Più che la dimensione, ad attirare le attenzioni del mercato sarà la costruzione del consorzio di garanzia che dovrà assicurare il buon esito dell’operazione in caso di inoptato. Da settimane il gruppo è al lavoro con le banche di investimento per la firma del pre- underwriting agreement, che non è escluso possa arrivare nelle prossime ore. Della partita saranno Bofa e Mediobanca ma si sta ragionando anche con altre banche d’affari internazionali, per cui fino ad oggi sono circolati i nomi di Credit Suisse e Jp Morgan, sebbene non siano esclusi altri ingressi. Il vero banco di prova sarà poi in autunno, quando l’aumento arriverà sul mercato: lì si misurerà la credibilità del progetto di Lovaglio. L’auspicio del Tesoro, che sottoscriverà la sua quota, è che l’operazione sia “di mercato” e che quindi attiri altri investitori. Si guarda in particolare ad alcuni fondi di investimento e investitori privati. È noto peraltro il legame di stima che unisce Lovaglio a Davide Serra, numero uno di Algebris, fondo che gode di stima sul mercato. Da monitorare infine il ruolo di Axa, che portebbe rivestire un ruolo di primo piano nell’operazione, che però sarebbe legata a doppio filo all’accordo sulla bancassurance. « Siamo molto soddisfatti della partnership con Mps- ha detto nei giorni scorsi il ceo del colosso Thomas Buberl a Il Sole 24 Ore -. Rilevare una quota in sede di aumento di capitale? Vedremo » .