Magnaghi cerca un partner: gara al via tra private equity
Ha affidato a tre banche un mandato esplorativo Obiettivo: trovare un socio di minoranza per la crescita Nel radar l’Ipo a Wall Street
Il gruppo di aeronautica
Magnaghi Aeronautica, azienda leader nella progettazione e sviluppo di carrelli di atterraggio per aerei ed elicotteri, è pronta ad aprire il capitale a un fondo di private equity.
Secondo indiscrezioni, gli azionisti avrebbero infatti affidato un mandato esplorativo a Bnp Paribas, Banca Imi e UniCredit, incarico finalizzato a individuare un partner di minoranza che possa supportare la crescita estera del gruppo, soprattutto negli Stati Uniti dove è prevista a breve un’acquisizione di una certa rilevanza. Alla fine di questa settimana, secondo i rumors, verranno inviati gli information memorandum ai gruppo finanziari, italiani ed esteri, potenzialmente interessati all’investimento. L’individuazione del partner è prevista entro fine anno. Inoltre, al termine di un ulteriore percorso di sviluppo, sarebbe allo studio nel giro di qualche anno la quotazione a Wall Street.
Quella di Magnaghi Aeronautica, eccellenza nel settore aeronautico, oggi multinazionale che raggruppa diverse aziende sotto il nome MA Group, è una storia di successo: il gruppo è guidato e controllato dall’imprenditore napoletano, Paolo Graziano, che è stato artefice del rilancio dell’azienda, rilevata nel 2001 quando stava attraversando una fase molto critica.
Paolo Graziano ha portato il gruppo a essere un piccolo gioiello italiano del settore aeronautico, diversificando anche all’estero il giro d’affari, che fino a quel momento era strettamente dipendente dall’Italia e dal gruppo Finmeccanica ( oggi Leonardo).
Attualmente tra i suoi clienti ci sono alcuni dei maggiori colossi esteri dell’aeronautica e della difesa. Il gruppo Magnaghi produce due tra i componenti più delicati di un velivolo: cioè i carrelli di atterraggio e i flap, che sono le parti mobili dell’ala che permettono di aumentare la portanza del decollo e dell’atterraggio. In più, Magnaghi ha una terza divisione che si occupa di progettazione e produzione di aerei per uso civile, utilizzati soprattutto in ambito agricolo.
Ma il grande salto per il business del gruppo di Napoli c’è stato a inizio anno, quando Magnaghi è stata scelta ( con una commessa da 2,5 miliardi di dollari) per partecipare alla costruzione del Defiant X, l’elicottero ultraveloce e avanzato dell’Esercito americano: Magnaghi è infatti entrata nel consorzio guidato da Sikorsky, un’azienda di Lockheed Martin, e Boeing. L’azienda italiana, che si occuperà del carrello di atterraggio dell’elicottero, ha battuto sulla commessa dell’esercito americano la concorrenza delle grandi multinazionali straniere.
Attualmente Magnaghi genera un fatturato di 83 milioni di euro e un Ebitda di 16 milioni con una redditività del 19 per cento e con una suddivisione del giro d’affari tra Europa ( con un peso del 52%), Stati Uniti ( 47%) e Brasile ( 1%).
Dopo l’acquisizione del target americano, che dovrebbe essere finalizzata dopo l’ingresso del parner finanziario, il fatturato del gruppo dovrebbe arrivare ai 150 milioni di euro. A fine piano, nel 2026 al termine di una intensa attività di M& A, è previsto che il gruppo Magnaghi superi i 240 milioni di fatturato con un Ebitda margin del 21 per cento. La società sta inoltre effettuando anche acquisizioni più piccole nel Regno Unito e in Francia.