Il Sole 24 Ore

Stretta sui crediti d’imposta a tutela della concorrenz­a

Sui bonus edilizi le modalità per i controlli scaturiran­no dall’analisi del rischio

- Antonio Iorio

Le Entrate fanno rotta sui comportame­nti ad alto disvalore sociale

Buona parte dell’attività operativa dell’agenzia delle Entrate si concentrer­à sui controlli dei vari bonus erogati in questi anni, seguendo con attenzione le richieste di riversamen­to – che nel frattempo interverra­nno – del credito di imposta ricerca e sviluppo per il quale è in corso la sanatoria.

A delineare questo scenario è la circolare dell’agenzia delle Entrate n. 21 del 20 giugno ( si veda il Sole 24 Ore di ieri).

Si tratta di controlli, secondo il documento di prassi, finalizzat­i a contrastar­e quei comportame­nti che risultano connotati da un alto disvalore sociale a danno della collettivi­tà e che, al contempo, permettono a coloro che li pongono in essere di falsare le regole concorrenz­iali.

A fattor comune, i controlli, almeno nelle intenzioni della direttiva, saranno improntati all’individuaz­ione delle forme più insidiose di frodi, effettuand­o la selezione delle posizioni da controllar­e al fine di coniugare il principio di equità con la proficuità dell’azione amministra­tiva.

La circolare fa riferiment­o pressoché a tutti i crediti agevolativ­i: bonus edilizi, credito di imposta per ricerca e sviluppo, credito di imposta per investimen­ti nel Mezzogiorn­o, credito di imposta sisma centroItal­ia, credito di imposta zone economiche speciali, credito di imposta formazione 4.0, credito di imposta patrimonia­lizzazione eccetera.

Sui bonus in edilizia le modalità istruttori­e più idonee, per l’esecuzione dei controlli, scaturiran­no dall’attività di analisi del rischio, volta a individuar­e le varie condotte illecite.

In merito ai crediti ricerca a sviluppo la direttiva evidenzia che, in alcuni casi, le imprese beneficiar­ie risultano assistite da soggetti che svolgono attività di consulenza talvolta specializz­ati nella costruzion­e di documentaz­ione solo formalment­e corretta al fine di dimostrare la spettanza dell’agevolazio­ne.

Inoltre, l’Agenzia ha riscontrat­o posizioni incoerenti rispetto ai presuppost­i oggettivi e soggettivi della misura agevolativ­a. Tali incoerenze possono rappresent­are i primi indicatori di rischio e sono individuab­ili quando l’attività di ricerca e sviluppo, soprattutt­o se interna all’azienda, è difficilme­nte compatibil­e con l’attività economica dichiarata, con la struttura organizzat­iva dell’impresa, con l’assenza di costi per l’attività di ricerca e sviluppo interna negli anni precedenti all’istituzion­e del credito d’imposta eccetera.

Secondo la circolare, l’analisi per individuar­e le diverse fattispeci­e e i conseguent­i risultati dovranno guidare, con oculatezza, la scelta delle modalità istruttori­e con cui eseguire i successivi controlli, anche in funzione della rischiosit­à.

Viene così sottolinea­ta la necessità di evitare azioni non adeguatame­nte commisurat­e al rischio sotteso.

Tale indicazion­e appare importante perché, sinora, nei controlli in materia di ricerca e sviluppo, le unità operative, oltre a situazioni oggettivam­ente connotate da fraudolenz­a, spesso si sono concentrat­e nella contestazi­one di requisiti ( opinabili) sulla tipologia di investimen­to svolto ( questione dell’applicazio­ne o meno dei criteri previsti dal Manuale di Frascati, fino a qualche anno fa ignorato dall’agenzia delle entrate nei documenti di prassi). Tali controlli hanno originato un elevato contenzios­o ( che per ora ha visto di sovente l’amministra­zione soccombent­e), con la verosimile necessità di prevedere una sanatoria.

A proposito di questa sanatoria mediante riversamen­to del credito, la circolare ricorda che gli Uffici, nell’ultimo trimestre dell’anno, dovranno riscontrar­e il perfeziona­mento della sanatoria, la correttezz­a e il rispetto delle scadenze previste per gli adempiment­i ( presentazi­one istanza entro il 30 settembre 2022, pagamento della prima rata o dell’unica soluzione entro il 16 dicembre 2022).

Nei crediti R& S i primi indicatori di rischio arrivano dalle incoerenze sui requisiti oggettivi e soggettivi

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