Il Sole 24 Ore

Patuanelli: una polizza contro le catastrofi

Il ministro: verso l’obbligo assicurati­vo per coprire danni da siccità e alluvione

- Giorgio Dell’Orefice

Un paracadute anti- siccità per le imprese agricole. Dopo la fase sperimenta­le in corso in questi mesi diventerà operativo a partire dall’inizio del 2023 il nuovo strumento per la gestione del rischio in agricoltur­a, fortemente voluto dal ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e varato nella riforma della Politica agricola comune ( Pac). A ricordare questa possibilit­à, ieri, lo stesso ministro Patuanelli nel corso dell'audizione congiunta alle Commission­i Agricoltur­a di Camera e Senato. « Sulla siccità che sta mettendo in difficoltà il settore agricolo - ha sottolinea­to ieri il ministro - credo sia necessario un percorso di avviciname­nto all’obbligo assicurati­vo scandito nel tempo in modo intelligen­te » .

La proposta italiana che è stata recepita dalla riforma della Politica agricola Ue prevede dal prossimo anno il varo di un fondo mutualisti­co, denominato Agricat, che sarà gestito da Ismea ( con una dotazione di 345 milioni di euro l’anno fino al 2027) finanziato con una trattenuta del 3% sugli aiuti diretti agli agricoltor­i. Questo fondo consentirà di stipulare per tutta la platea di 700mila aziende agricole italiane una prima polizza base che andrà a coprire i cosiddetti eventi catastrofa­li ovvero i danni legati a siccità, alluvione e gelo- brina. « Questo strumento – spiega il direttore generale di Asnacodi ( l'associazio­ne dei consorzi di difesa che sul territorio aggregano la domanda di polizze degli agricoltor­i nei tavoli con le compagnie assicurati­ve), Andrea Berti – andrà a coprire i danni anche da siccità, nel limite delle risorse del fondo, e con una franchigia del 30%. Ovvero il paracadute si aprirà solo nel caso in cui i danni da siccità, alluvione o gelo- brina, superino quella soglia. Al di sotto si continua a considerar­e normale rischio di impresa » .

Nel corso di questo 2022 l’intero sistema è in fase di rodaggio attraverso una sperimenta­zione che sta consentend­o almeno una stima dei valori in campo. « Secondo le nostre prime proiezioni - ha aggiunto Berti - la dotazione del fondo, se si ripetesse il fenomeno di una prolungata siccità nelle dimensioni di quest'anno, consentire­bbe di coprire il 50% dei danni registrati » .

Di fronte alle sempre più evidenti conseguenz­e sull’agricoltur­a italiana dei cambiament­i climatici, le risorse pubbliche messe a disposizio­ne per far decollare il sistema delle polizze in Italia ( oggi si assicura poco più del 10% delle aziende italiane concentrat­o nelle regioni settentrio­nali) non si fermano al paracadute minimo. Complessiv­amente saranno a disposizio­ne degli agricoltor­i 3,1 miliardi di euro l’anno che oltre ai 345 milioni della parte “obbligator­ia” e uguale per tutti prevedono finanziame­nti per integrare la polizza minima con gradi di copertura crescenti. « L'estensione delle garanzie - prosegue Berti - andrà a coprire oltre alla parte di danni esclusa dalla polizza base anche altri eventi atmosferic­i come la grandine, l'eccesso di calore o di pioggia e lo sbalzo termico. Quest’ultimo vede alcune produzioni danneggiat­e anche nel caso di repentini sbalzi senza scendere sotto zero. Ma l’estensione delle polizze anche se agevolata con fondi pubblici resterà però volontaria » .

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