Patuanelli: una polizza contro le catastrofi
Il ministro: verso l’obbligo assicurativo per coprire danni da siccità e alluvione
Un paracadute anti- siccità per le imprese agricole. Dopo la fase sperimentale in corso in questi mesi diventerà operativo a partire dall’inizio del 2023 il nuovo strumento per la gestione del rischio in agricoltura, fortemente voluto dal ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e varato nella riforma della Politica agricola comune ( Pac). A ricordare questa possibilità, ieri, lo stesso ministro Patuanelli nel corso dell'audizione congiunta alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato. « Sulla siccità che sta mettendo in difficoltà il settore agricolo - ha sottolineato ieri il ministro - credo sia necessario un percorso di avvicinamento all’obbligo assicurativo scandito nel tempo in modo intelligente » .
La proposta italiana che è stata recepita dalla riforma della Politica agricola Ue prevede dal prossimo anno il varo di un fondo mutualistico, denominato Agricat, che sarà gestito da Ismea ( con una dotazione di 345 milioni di euro l’anno fino al 2027) finanziato con una trattenuta del 3% sugli aiuti diretti agli agricoltori. Questo fondo consentirà di stipulare per tutta la platea di 700mila aziende agricole italiane una prima polizza base che andrà a coprire i cosiddetti eventi catastrofali ovvero i danni legati a siccità, alluvione e gelo- brina. « Questo strumento – spiega il direttore generale di Asnacodi ( l'associazione dei consorzi di difesa che sul territorio aggregano la domanda di polizze degli agricoltori nei tavoli con le compagnie assicurative), Andrea Berti – andrà a coprire i danni anche da siccità, nel limite delle risorse del fondo, e con una franchigia del 30%. Ovvero il paracadute si aprirà solo nel caso in cui i danni da siccità, alluvione o gelo- brina, superino quella soglia. Al di sotto si continua a considerare normale rischio di impresa » .
Nel corso di questo 2022 l’intero sistema è in fase di rodaggio attraverso una sperimentazione che sta consentendo almeno una stima dei valori in campo. « Secondo le nostre prime proiezioni - ha aggiunto Berti - la dotazione del fondo, se si ripetesse il fenomeno di una prolungata siccità nelle dimensioni di quest'anno, consentirebbe di coprire il 50% dei danni registrati » .
Di fronte alle sempre più evidenti conseguenze sull’agricoltura italiana dei cambiamenti climatici, le risorse pubbliche messe a disposizione per far decollare il sistema delle polizze in Italia ( oggi si assicura poco più del 10% delle aziende italiane concentrato nelle regioni settentrionali) non si fermano al paracadute minimo. Complessivamente saranno a disposizione degli agricoltori 3,1 miliardi di euro l’anno che oltre ai 345 milioni della parte “obbligatoria” e uguale per tutti prevedono finanziamenti per integrare la polizza minima con gradi di copertura crescenti. « L'estensione delle garanzie - prosegue Berti - andrà a coprire oltre alla parte di danni esclusa dalla polizza base anche altri eventi atmosferici come la grandine, l'eccesso di calore o di pioggia e lo sbalzo termico. Quest’ultimo vede alcune produzioni danneggiate anche nel caso di repentini sbalzi senza scendere sotto zero. Ma l’estensione delle polizze anche se agevolata con fondi pubblici resterà però volontaria » .