Il Sole 24 Ore

Sprechi e corruzione, un vaccino dall’incrocio delle banche dati

- — M. Mo. — G. Par. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il faro della Guardia di Finanza sulla tutela della spesa pubblica ha fatto emergere 6 miliardi di euro oggetto di frodi, corruzione e sprechi. Negli ultimi 17 mesi il Corpo ha segnalato alla Corte dei conti danni erariali per circa 3,5 miliardi di euro, scoperto frodi relative ai fondi struttural­i per circa 130 milioni e individuat­o appalti irregolari per oltre 1,4 miliardi. Come spiega a « Il Sole 24 Ore » il generale Paolo Borrelli, capo ufficio Tutela uscite e mercati del Comando generale, le Fiamme gialle hanno « intensific­ato l’attenzione operativa sulla tutela dei bilanci pubblici, nazionali, delle Regioni e dell’Unione europea » . Le somme messe in gioco tra il decreto aiuti ( 30 miliardi), i finanziame­nti coperti dalla garanzia statale ( circa 250 miliardi il valore di quelli concessi dal Fondo di garanzia per le Pmi e oltre 36 miliardi quelli concessi dalla Sace) e, non certo da ultimo, il Pnrr con i suoi 235 miliardi di euro, « richiedono la valorizzaz­ione trasversal­e di tutti gli elementi informativ­i che le nostre pattuglie acquisisco­no, quotidiana­mente, dal controllo economico del territorio, dalle attività di intelligen­ce, dalle indagini societarie, dai controlli fiscali, dalle verifiche antimafia e dalle ispezioni antiricicl­aggio » , aggiunge Borrelli.

Irregolari­tà per 1,4 miliardi negli appalti controllat­i. Oltre 29mila denunce per il reddito di cittadinan­za

Tra pandemia e crisi economica sono stati erogati fiumi di soldi a fondo perduto o come prestiti garantiti. Avete trovato il “vaccino” anti- frode?

Il controllo delle misure per le imprese e gli investimen­ti, finanziate con risorse di matrice sia nazionale che europea, è stato fin da subito al centro della strategia operativa del corpo. E se per vaccino intendiamo la nostra capacità di elaborare analisi di rischio, fondate sullo scambio di dati e informazio­ni con amministra­zioni ed enti pubblici nonché sulle risultanze delle banche dati, possiamo dire che il vaccino sta dando ottime risposte. Sui contributi a fondo perduto e sui finanziame­nti bancari assistiti da garanzia, ad esempio, dal 1° gennaio 2021 al 31 maggio scorso, i reparti hanno eseguito oltre 12.700 interventi, denunciand­o più di 2.400 persone per aver indebitame­nte richiesto o percepito oltre 290 milioni di euro di benefici. E non è tutto.

L’azione delle Fiamme gialle si sviluppa nel contrasto alle condotte di peculato, corruzione, concussion­e e a tutte le condotte illecite che possono alterare le procedure di gara e la corretta esecuzione dei contratti pubblici, anche determinan­do profili di responsabi­lità amministra­tiva. Solo l’attività svolta con la Corte dei conti ha permesso di segnalare, nello stesso periodo, oltre 7.600 persone.

In che senso? Quali sono gli ulteriori filoni di spesa su cui vi siete concentrat­i?

La spesa previdenzi­ale, assistenzi­ale e sanitaria, destinata a famiglie, lavoratori e cittadini in difficoltà per motivi economici o di salute. Dall’inizio dello scorso anno, solo in quest’ultimo settore, sono stati eseguiti oltre 47mila controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita erogazione o la richiesta di somme non spettanti per oltre 418 milioni di euro.

I cosiddetti furbetti e finti poveri?

Parliamo di assegni sociali, indennità di invalidità e disoccupaz­ione, ticket sanitari, buoni spesa. Solo i controlli in tema di reddito di cittadinan­za, svolti spesso in stretta sinergia con l’Inps, hanno consentito di denunciare 29mila soggetti. Limitatame­nte a questo ambito, gli illeciti – talora riconducib­ili a vere e proprie associazio­ni per delinquere - ammontano complessiv­amente a 288 milioni di euro, di cui 171 milioni indebitame­nte percepiti e 117 milioni richiesti in maniera fraudolent­a ma non ancora riscossi.

Ma tutto questo denaro tornerà nelle casse dello Stato? Uno dei principali obiettivi perseguiti dalle nostre attività - tanto da costituire un modello a livello internazio­nale – è nella ricostruzi­one dei flussi finanziari, sia per individuar­e i responsabi­li delle condotte illecite sia per assicurarn­e il recupero. Sottrarre risorse economiche alla criminalit­à, organizzat­a o meno, costituisc­e la più efficace risposta, repressiva e deterrente al contempo, talché l’aggression­e dei patrimoni illeciti è un target essenziale dell’azione dei reparti. Nell’ambito delle attività a tutela della spesa pubblica ( oltre 69mila interventi e 15mila deleghe d’indagine svolte in collaboraz­ione con la magistratu­ra penale, nazionale ed europea, e con la Corte dei conti), sono stati eseguiti sequestri per un importo complessiv­o superiore a 677 milioni di euro.

Che ruolo giocano le collaboraz­ioni della GdF nell’attività di contrasto?

La parola « economia » ha una radice greca che significa, letteralme­nte, « gestione della casa » . Una polizia economica specializz­ata come la Guardia di Finanza non può che affiancare, a valle dei procedimen­ti, i soggetti cui è affidata la gestione delle “risorse della casa”, ovvero delle risorse pubbliche. Si tratta di una strategia che abbiamo avviato da tempo. Tanto efficace e apprezzata da essere stata elevata a norma dal provvedime­nto che ha disciplina­to la governance del Pnrr, il decreto legge 77 del 2021, il quale prevede che le amministra­zioni titolari degli interventi di spesa possano stipulare protocolli d’intesa con il Corpo. L’espresso coinvolgim­ento, in via organica e struttural­e, nel sistema antifrode, di una forza di law enforcemen­t, qual è la Guardia di Finanza, è un unicum a livello europeo.

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Generale. Paolo Borrelli coordina il team del Comando generale GdF contro gli sprechi della spesa pubblica

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