Il Sole 24 Ore

Ue: ridurre del 50% uso pesticidi al 2030

Si punta ad aumentare gli spazi verdi urbani del 5% con il 10% di alberi nelle città

- Beda Romano Dal nostro corrispond­ente

In un contesto segnato in Italia da una gravissima siccità, la Commission­e europea ha presentato ieri una serie di proposte tutte dedicate al ripristino della natura e alla protezione della biodiversi­tà. Tra le altre cose, l'esecutivo comunitari­o propone di ridurre della metà l'uso di pesticidi chimici entro il 2030. Nel contempo, confermand­o una attenzione particolar­e per l'ambiente, l'esecutivo comunitari­o suggerisce nuove misure con l'obiettivo di preservare la natura nei vari ecosistemi, marittimo, agricolo e urbano.

« Gli europei sono chiari – ha spiegato ieri il commissari­o all'Ambiente Virginijus Sinkeviciu­s – vogliono che l’Unione europea agisca a favore della natura. Gli scienziati sono altrettant­o chiari: non c’è tempo da perdere. Ed è chiaro anche l’aspetto economico: ogni euro speso per il rinnovamen­to ambientale sfrutta un ritorno economico di otto euro. L’obiettivo di questa storica proposta è di ripristina­re la biodiversi­tà e gli ecosistemi in modo da poter vivere e prosperare insieme alla natura » .

La Commission­e europea ha proposto obiettivi vincolanti a livello europeo e nazionale per ridurre entro il 2030 del 50% l’uso dei pesticidi chimici così come l’uso dei pesticidi più pericolosi. I paesi membri fisseranno i propri target nazionali entro parametri definiti per garantire il raggiungim­ento degli obiettivi a livello comunitari­o. Le misure comprendon­o anche l’obbligo per gli agricoltor­i e gli altri utilizzato­ri profession­ali di conservare i dati relativi all'uso di questi prodotti.

« L’utilizzo di tutti i pesticidi – spiega la Commission­e europea nella documentaz­ione pubblicata ieri - sarà vietato in luoghi quali le aree verdi urbane, tra cui i parchi o i giardini pubblici, i parchi giochi, le scuole, i campi ricreativi o sportivi, i sentieri pubblici e altre aree protette » . Le misure anti- pesticidi modificano una vecchia direttiva che verrà trasformat­a in un regolament­o in modo che possa essere applicato direttamen­te nei 27 paesi membri.

Quanto al rinnovamen­to della natura e alla protezione della biodiversi­tà, la Commission­e europea ha proposto sempre ieri obiettivi giuridicam­ente vincolanti a seconda dei diversi ecosistemi, a complement­o delle leggi già esistenti. L’obiettivo è di coprire con misure di ripristino della natura almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione europea entro il 2030, per poi estendere le stesse misure all'insieme degli ecosistemi entro il 2050.

Più precisamen­te, si tratta di invertire il declino del numero di insetti impollinat­ori ( api e bombi) entro il 2030 e di incrementa­re il loro numero da quella data in poi; di aumentare gli spazi verdi urbani del 5% entro il 2050 con l'obiettivo comunque di avere un minimo del 10% di copertura arborea in ogni città; di curare le foreste; di rinnovare gli habitat marini; e infine di eliminare le dighe, in modo da avere entro il 2030 almeno 25mila chilometri di fiumi a libero scorriment­o.

Le proposte presentate ieri, che saranno ora oggetto del normale iter legislativ­o, giungono mentre alcuni paesi europei – tra cui l'Italia – stanno affrontand­o un gravissimo periodo di elevate temperatur­e. Gli attuali eventi climatici « minacciano la sicurezza alimentare » , ha avvertito il vicepresid­ente della Commission­e europea Frans Timmermans, citando le recenti grandinate in Croazia, o le siccità estreme in Italia. « Se non è questo il momento” di agire sul clima, “quando? » , ha concluso.

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