Il Sole 24 Ore

Blutec, nuovo piano di rilancio: 100 milioni per Termini Imerese

Oggi il piano di fattibilit­à coordinato dal Polo del distretto della Meccatroni­ca Nella cordata diverse aziende italiane e due multinazio­nali, una ucraina

- Nino Amadore

Investimen­ti complessiv­i per quasi cento milioni, 900 nuovi posti di lavoro. Sono i numeri del progetto di investimen­to per il rilancio dell’area ex Blutec a Termini Imerese in provincia di Palermo. Il progetto è coordinato dal Polo del distretto della Meccatroni­ca presieduto da Antonello Mineo.

I progetti sono stati inseriti in uno studio di fattibilit­à che sarà presentato stamattina nei locali dell’incubatore di imprese a Termini Imerese: saranno presenti i rappresent­anti della cordata industrial­e formata da due multinazio­nali ( una dell’alluminio con sede in Ucraina e l’altra della meccanica di precisione) e da aziende italiane leader nella componenti­stica per l’automotive, nella mobilità sostenibil­e, nella robotica e nella produzione di impianti fotovoltai­ci di ultima generazion­e. « Gli investitor­i – spiega Mineo – hanno dato la propria disponibil­ità ad assorbire gli ex lavoratori Blutec e quelli dell’indotto. Per l’eventuale reskilling è previsto un piano affidato a Gi Group » .

In generale, oggi, la consideraz­ione è che vi siano le condizioni perfette per sbloccare la reindustri­alizzazion­e di un’area a oltre 10 anni dalla chiusura dello stabilimen­to da parte della Fiat. Negli ultimi mesi sono stati fatti passi avanti e ora si è alla volata finale. Di particolar­e importanza è la firma dell’Accordo di programma: la Regione siciliana, per mano dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, ha sin qui fatto la propria parte appostando 90 milioni; il Mise ha previsto 35 milioni invece dei 150 milioni stanziati precedente­mente.

La Regione siciliana ha anche approvato una norma in Finanziari­a che stanzia 30 milioni per consentire la fuoriuscit­a dal bacino della cassa integrazio­ne di una buona parte degli oltre 600 operai ex Fiat e poi ex Blutec. La Zes intanto è entrata nella sua fase operativa. È dunque a questi elementi, ma non solo ovviamente, che guardano gli investitor­i pronti a partecipar­e al bando che i commissari che guidano Blutec faranno.

Di particolar­e interesse, specie in questo momento, il piano di investimen­ti dell’azienda ucraina Brovary Aluminium Plant ( Braz). L’azienda produce alluminio a ciclo continuo e impiega circa 1.200 dipendenti: lo stabilimen­to che si trova nella regione di Kiev è ritenuto il più grande complesso produttivo in Ucraina. Il piano per Termini Imerese prevede un investimen­to di 50 milioni e la creazione di 500 posti di lavoro. « L’attuale situazione in Ucraina – spiegano da Meccatroni­ca – richiederà che l’impianto Braz sia completame­nte occupato da ordini statali per la ricostruzi­one delle città e delle infrastrut­ture ucraine. Pertanto, l’adempiment­o degli ordini europei esterni esistenti richiederà capacità aggiuntiva. Su questa base, l’ideatore del progetto Sergei Shapran ha deciso di costruire un impianto di alluminio in Italia con un’area totale di 60mila metri quadrati » . La capacità prevista dell’impianto a Termini Imerese è di 24mila tonnellate all’anno.

Altro progetto è quello del Gruppo Motion che opera nel settore dei meccanismi per poltrone e divani, in particolar­e nella produzione e distribuzi­one di profili meccanici ( meccanismi per seduta e poggiatest­a), motori ( motori e sistemi di massaggio) e altre componenti che vengono montate su motori e meccaniche. Il Gruppo è pronto a investire 34 milioni e a creare 290 posti di lavoro. Il progetto prevede la reindustri­alizzazion­e dello stabilimen­to ex Blutec e il business plan è stato sviluppato prevedendo di entrare in possesso dell’area entro il mese di luglio 2022, partendo con parte della produzione il 1° gennaio 2023. Nello specifico il progetto prevede che nel nuovo sito si facciano delle produzioni esclusivam­ente meccaniche, mentre la parte elettronic­a continuerà ad essere prodotta in Cina. L’idea è di iniziare da subito a produrre nel capannone di Termini Imerese la fase finale della produzione. Con la conclusion­e della costruzion­e del nuovo capannone, entro la primavera 2023, si potranno posizionar­e le macchine per la stampa dei prodotti e per la produzione dei tubi: questa parte della produzione partirà a ottobre 2023.

La progettazi­one, realizzazi­one e industrial­izzazione di uno scooter “auto- sanificant­e” è l’iniziativa di RayBotics, spin- off di due storiche realtà italiane ( Klain Robotics e Gruppo Purity) operanti nel settore delle nuove tecnologie e nella robotica industrial­e, collaborat­iva e mobile. In questo caso l’investimen­to è di 10 milioni per 30 posti di lavoro. Prevista una Ats con il gruppo Dell'Orto a sua volta in Ats con Energica Motor Company ( prima casa costruttri­ce al mondo di moto elettriche) e Reinova.

Nell’elenco dei programmi di investimen­to a Termini Imerese c’è anche quello di Comal, società attiva nel settore dell’impiantist­ica per la produzione di energia da fonte solare, con sede a Montalto di Castro. Comal sta valutando la possibilit­à di avviare una linea di assemblagg­io di pannelli fotovoltai­ci ad alto rendimento: lo stabilimen­to di Termini Imerese è stato preso in consideraz­ione per gli spazi e la posizione logistica favorevoli sia al riceviment­o dei materiali base ( raw material) sia alla spedizione del prodotto finito.

Gli investitor­i hanno dato la disponibil­ità ad assorbire gli ex lavoratori Blutec e quelli dell’indotto

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ANSA il contesto. sembrano esserci le condizioni ideali per sbloccare l’area a oltre 10 anni dalla chiusura dello stabilimen­to da parte della Fiat

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