La via di Amco: « Approccio sostenibile ma di mercato »
« Siamo un soggetto pubblico che opera secondo regole di mercato. D’altronde non potremmo fare altrimenti » . Marina Natale, ceo di Amco, all’Utp summit del Sole 24 Ore giunge subito al punto: « Ci troviamo a fare investimenti e formulare offerte di prezzo sotto il controllo costante della Dg Comp della Commissione europea, che monitora ogni operazione onde accertare che non ci siano aiuti di Stato, con il trasferimento di risorse pubbliche a privati » . Gli attuali dati di stock parlano di 32 miliardi di crediti in gestione ( di cui 13,4 di Utp), in una prima fase ereditati dalle ex popolari venete, poi cresciuti nel tempo con Mps, Carige e altre operazioni di mercato: « Abbiamo partecipato a molte gare, vincendone alcune e perdendone altre, in cui è la gara che forma il prezzo: in questo contesto non c’è modo di allontanarsi dalle posizioni dei competitor. E secondo queste precise logiche puntiamo a crescere, insieme alla nostra rosa di 12 service partner, che remuneriamo anche in questo caso a condizioni di mercato, monitorati sempre da Bruxelles » .
Altro punto nodale è il funding. Visto il controllo del Tesoro, Amco può finanziarsi sul mercato con lo stesso rating dello Stato, peraltro ribadito ieri da S& P Global con la tripla B e outlook positivo. « Abbiamo tanto capitale, è vero, con un buon rating. Ma per le stesse ragioni di prima non possiamo trasformare queste nostre caratteristiche in condizioni più attraenti per il cedente » , spiega Natale. In pratica: nessun trattamento di favore, per nessuno. « Oltre a Dg Comp e Bankitalia, abbiamo anche la Corte dei conti che siede nel nostro cda per verificare il corretto utilizzo della dotazione pubblica » .
Ciò non toglie, spiega l’ad della società presieduta da Stefano Cappiello, che Amco abbia maturato un proprio approccio strategico: « Siamo investitori pazienti, strutturalmente portati a coniugare la massimizzazione del valore del credito con soluzioni finanziarie capaci di accompagnare lo sviluppo industriale delle imprese clienti. I due interessi possono convivere, non sono contrapposti, anzi vanno proprio nella direzione di quanto richiesto dal mercato: gestire il credito in modo corretto, trasparente e sostenibile al di là della natura pubblica o privata di chi lo fa » .
E ora? « Vogliamo continuare a crescere, sia negli investimenti che nel servicing. Stiamo partecipando a molte gare, mi aspetto una seconda metà dell’anno ancora più vivace visto anche l’evolversi del contesto economico » . Gli Utp avranno un ruolo di primissimo piano: « Avevamo già una squadra molto forte sulle sofferenze – sottolinea Natale – ora abbiamo creato e subito potenziato anche il team Utp, equipaggiato anche per gestire posizioni medie e piccole. È un assetto che ci consente di seguire ogni categoria di posizione, anche con il contributo di nuova finanza laddove necessaria » .