Aiuti di Stato Covid
La Lapet chiede di passare dalle promesse ai fatti
Aiuti di Stato Covid: dalle promesse p ai fatti. È la richiesta che la Lapet continua a fare anche dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri del nuovo decreto semplificazioni il cui testo ha solo annunciato il differimento dell’autodichiarazione degli aiuti Covid. Infatti, il provvedimento fa slittare al 30 giugno 2023 ( dal 31/ 12/ 2022) la possibilità per l’amministrazione finanziaria di trasmettere le informazioni al Registro nazionale aiuti ( Rna). Ciò rende attuabile una revisione della data del 30 giugno come termine finale per l’invio dell’autodichiarazione, insieme allo snellimento del modello da utilizzare.
“Del provvedimento non ci ha mai convinto la data ultima per l’invio dell’autodichiarazione, fissata al 30 giugno, in un periodo già congestionato di adempimenti. – ricorda il presidente nazionale Lapet Roberto Falcone - Anche su questo aspetto ci spendiamo da tempo. Da ultimo l’allarme lanciato sull’irrazionalità del calendario fiscale e sull’ingorgo delle scadenze nell’audizione sulla riforma Irpef dell’ 8 aprile 2021”. Ancora una volta ci troviamo dinanzi ai paradossi del sistema fiscale. Spiega il presidente: “da un lato quello di dover sempre attendere il termine ultimo di una scadenza per l’ottenimento della proroga e dall’altro, come nello specifico caso in questione, trovarci di fronte a un provvedimento in aperto contrasto con l’obiettivo di semplificare il
sistema fiscale e ridurre gli oneri per i contribuenti”.
La misura appare paradossale perché l’agenzia delle entrate si è occupata di gestire le istanze ed effettuare i pagamenti fin dall’introduzione dei contributi a fondo perduto ad opera dell’art. 25 del decreto rilancio. Il nuovo adempimento delude l’associazione, che da sempre è attenta al tema della semplificazione, tanto è vero che “il tour dei nostri convegni nazionali 2020, poi interrotto a causa della pandemia, era dedicato proprio all’equità fiscale e alla semplificazione” ricorda il segretario nazionale Lapet Giovanna Restucci. Ed ancora, il provvedimento, secondo i tributaristi, rileva una violazione dell’articolo 6, co 4 dello statuto del contribuente, allorquando costringe i contribuenti a soddisfare l’ennesima richiesta dell’amministrazione di documenti di cui è già in possesso o che potrebbe facilmente reperire. Peraltro, già in occasione delle audizioni in merito al decreto sostegni, la Lapet si era chiesta se fosse davvero necessaria la presentazione di un’istanza per poter accedere al contributo visto che tutti i dati richiesti erano già in possesso dell’amministrazione finanziaria. “L’auspicio è che l’adempimento venga eliminato, o almeno ne venga ristretto l’ambito di applicazione ed il suo termine sia adeguatamente prorogato” suggerisce in definitiva Falcone.