Il Sole 24 Ore

Bonomi: serve una politica struttural­e di crescita, basta bonus e una tantum

« Aumentato il debito, poveri più che raddoppiat­i a 5,6 milioni: tagliare il cuneo »

- Nicoletta Picchio

« In un momento in cui la ripresa è messa in discussion­e occorre lavorare non solo perché l’economia volga al meglio ma soprattutt­o per rispondere ai bisogni degli italiani, con più lavoro e migliore lavoro. Bisogna evitare le pressioni populistic­he che cercano solo il consenso e non sono in grado di dare risposte di governo » .

Carlo Bonomi ha concluso così l’assemblea degli industrial­i di Cuneo. Incalzando i partiti a smettere con la politica dei bonus, delle una tantum, delle bandierine, ed impegnarsi invece per un « progetto organico di crescita » , con le riforme che l’Italia aspetta da 30 anni. È quel « riformismo competitiv­o » che oggi si può realizzare: con le risorse del Pnrr non ci sono più scuse.

Scelte ancora più urgenti per gli effetti della guerra. E sul conflitto Bonomi ha ringraziat­o per le loro parole « alte, serie, senza se e senza ma » Mario Draghi e Sergio Mattarella, « parole che collocano l’Italia dove deve stare » . Già oggi si prevede una crescita dimezzata, attorno al 2%, rispetto a quanto si pensasse. Ma « già dall’autunno dell’anno scorso Confindust­ria aveva avvisato che dopo l’ottimo periodo di rimbalzo avevamo cominciato a rallentare » . Per questo « avevamo chiesto che nella passata legge di bilancio la stella polare fosse l’ossessione per la crescita. Invece abbiamo assistito alla battaglia delle bandierine » . E ora Bonomi è « stupito » della revisione dei numeri: « nel silenzio più assoluto il 31 maggio l’Istat ha rivisto alcuni parametri con cui si calcola il pil, al 31 marzo 2022 magicament­e siamo tornati a livelli pre Covid. Starei molto attento, non vorrei che qualcuno iniziasse a dirci che va tutto bene » . Ci sono altri numeri, ha sottolinea­to Bonomi, da considerar­e: negli ultimi 11 anni il debito pubblico è aumentato di 800 miliardi, la spesa sociale è raddoppiat­a ma, è il paradosso, sono più che raddoppiat­i anche i poveri, arrivati a 5,6 milioni nel 2021. L’errore è « la politica dei bonus, nelle una tantum, abbiamo avuto una spesa pubblica inefficien­te che non ha contrastat­o la povertà ed è stata un fallimento » .

Servono interventi struttural­i: la proposta è un taglio al cuneo fiscale

‘ « Grazie a Mattarella e Draghi per le loro parole alte e serie sul conflitto: collocano l’Italia dove deve stare »

da 16 miliardi, per due terzi ai lavoratori, che permettere­bbe ai redditi bassi sotto i 35mila euro di avere 1.223 euro all’anno in più. « Sto ancora aspettando una risposta » . E anche sul salario minimo Bonomi ha usato la chiarezza dei numeri: la maggior parte delle proposte in Parlamento, ha spiegato, parlano di 9 euro all’ora. « Tutti i nostri contratti sono superiori e la direttiva Ue fa riferiment­o proprio al nostro modello. Si dice che bisogna aumentare i salari con la contrattaz­ione perché ci sono 7 milioni di italiani senza contratto, ma i dipendenti di Confindust­ria in attesa sono 242mila, 3,4 milioni sono nei servizi e 2,8 nel pubblico impiego, cioè il 40% dipendono da quel ministro che dice a me di rinnovare i contratti » .

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ANSA « dare risposte » . Carlo Bonomi, presidente di Confindust­ria

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