Quattro mesi di guerra senza pietà per i civili
Un treno speciale attraversa il Paese per evacuare i feriti verso ospedali in aree sicure
Chi ha bombardato interi quartieri residenziali non poteva non saperlo. Chi ha colpito i corridoi umanitari che evacuavano migliaia di disperati non poteva ignorarlo. E chi ha raso al suolo teatri, scuole, fabbriche dove si erano rifugiati centinaia civili per sfuggire alle bombe non poteva non essere informato. Anche se l’obiettivo fosse militare, dove sta in questi casi il confine tra il danno collaterale e la strage intenzionale?
La guerra in Ucraina compie quattro mesi. Centoventi giorni di atrocità in cui la popolazione civile ha subito violenze di ogni genere. Più di un terzo degli ucraini è stato costretto ad abbandonare le proprie case, oltre 5 milioni sono fuggiti all’estero ( dati Onu). In questa guerra di propaganda l’esercito di Kiev pubblica con cadenza quotidiana il bollettino dei soldati russi uccisi: 34.430 in quattro mesi. In dieci anni di guerra in Afghanistan ( 1979- 1989 ) ne erano morti 15mila. I dati di alcuni think thank occidentali sono decisamente inferiori ma indicano comunque perdite umane ingenti, sopra le 10mila. Dei militari ucraini caduti in guerra si sa poco o nulla. La propaganda non tollera debolezze sul proprio fronte. L’Unhcr ha reso noto ieri che dall’inizio dell’invasione russa sono stati uccisi 4.662 civili, di cui 320 bambini. I feriti sarebbero 5.803. Ma si tratta di cifre provvisorie. Nelle città e nelle aree controllate dall’esercito russo non è possibile avere dati attendibili. Nessuno sa quanti civili sono ancora sepolti sotto le macerie a Mariupol.
Il nuovo rapporto di Medici Senza Frontiere “Nessuna pietà per i civili”, dato in anteprima al Sole 24 Ore, spiega come non vi sia stata alcuna protezione nei confronti della popolazione.
C’è un treno che dal 31 marzo percorre migliaia di chilometri lungo la grande rete ferroviaria ucraina e non si ferma quasi mai. È un treno speciale. Un treno medicalizzato, una clinica su rotaie allestita da Medici senza Frontiere. Su questo treno tra il 31 marzo e il 6 giugno, i team di Msf hanno evacuato 653 pazienti. Sono stati viaggi anche molto lunghi, di 20- 30 ore. Anche dalle regioni orientali del Donbass fino ad ospedali in aree più sicure, a volte vicino al confine polacco. Su questo treno gli infermieri e i medici di Msf monitorano e curano i pazienti per tenerli stabili fino all’arrivo in ospedali più attrezzati. « Le ferite e i racconti dei nostri pazienti mostrano indiscutibilmente la sconvolgente sofferenza che la violenza indiscriminata di questa guerra sta infliggendo ai civili » spiega Christopher Stokes, coordinatore dell’emergenza di Msf in Ucraina. « Molte delle persone a bordo del treno di Msf sono state ferite in seguito ad attacchi militari che hanno colpito zone residenziali. Anche se non possiamo confermare l’intenzione di colpire i civili, la decisione di usare armi pesanti su aree densamente popolate comporta inevitabilmente, quindi consapevolmente, la loro uccisione o ferimento » .
Il treno raggiunge molte località, devia il suo percorso a seconda delle necessità, rallenta, attende, riparte. Costruita al tempo degli Zar, potenziata successivamente durante l’Unione Sovietica, la rete ferroviaria è per l’Ucraina come il sistema circolatorio per il corpo umano. Raggiunge quasi ogni angolo del Paese, evacua sfollati, porta militari, politici stranieri, gente comune. Trasporta rifornimenti, aiuti di ogni genere. Le persone trasferite sul treno di Msf sono perlopiù pazienti già ricoverati in ospedale o feriti di guerra. Necessitano di cure post- operatorie a causa di lesioni traumatiche. « Degli oltre 600 pazienti trasportati e assistiti, 355 sono feriti di guerra - spiega Msf -. La maggioranza ha subito lesioni da esplosione, l’ 11% dei pazienti con traumi legati alla guerra ha meno di 18 anni » .
Quattro mesi di guerra. L’annuncio della Casa Bianca di voler inviare altre armi suggerisce che probabilmente ne seguiranno altri. In un conflitto non ha senso parlare di bilancio tra costi e benefici. Ma se mai si potesse tracciare, il costo di questa guerra - per i russi, per gli ucraini, per il mondo intero - rispetto ai risultati raggiunti dal Cremlino, è tragicamente sproporzionato.