Il Sole 24 Ore

VERONA, IL CASO TOMMASI E I VOTI DI TOSI

- Di Roberto D’Alimonte

Tra tutti i comuni in cui si vota domenica il caso più interessan­te è Verona. Il ballottagg­io vede in campo Damiano Tommasi, candidato civico, sostenuto da tutti i partiti del campo largo ( compresi Azione e M5s) e il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Fdi e dalla Lega. Il terzo incomodo è Flavio Tosi, sindaco dal 2007 al 2017, che si è presentato con diverse sue liste e l’appoggio di Forza Italia. Al primo turno Tommasi ha preso 43.102 voti ( 39,8%), Sboarina 35.405 voti ( 32,7%) e Tosi 25.866 ( 23,9). Verona è una città sostanzial­mente di destra. Insieme a Treviso è la più destrorsa delle città venete. L’ultima volta che il centro- sinistra ha vinto qui è stato nel 2002. Potrebbe succedere di nuovo questa volta per due ragioni.

La prima è la divisione del centrodest­ra. Se Tosi avesse appoggiato Sboarina già al primo turno o se lo facesse ora, per Tommasi la partita sarebbe molto più incerta. L’ex sindaco è un personaggi­o particolar­e. Era nella Lega Nord. Ha sfidato Salvini per la segreteria federale e ha sfidato Zaia per la presidenza della regione Veneto. Ha perso su entrambi i fronti e nel 2015 è uscito dalla Lega. Da allora ha giocato una sua partita personale come terzo polo della politica scaligera. Non potendosi ripresenta­re per un terzo mandato, nel 2017 ha creato una sua coalizione candidando a sindaco l’allora compagna e senatrice della Lega Nord, e oggi moglie, Patrizia Bisinella. Ha preso il 24,2 ( contro il 23,9% di oggi) arrivando al secondo turno, ma ha perso contro Sboarina che si è presentato con l’etichetta di civico mentre oggi è di Fdi. Il centrosini­stra di allora si è fermato al 21,8% ( contro il 39,8% di oggi).

Nei giorni scorsi, subito dopo essere rimasto escluso dal ballottagg­io, Tosi ha aderito a Forza Italia diventando­ne un punto di riferiment­o regionale ma ovviamente con ambizioni nazionali. Ha offerto a Sboarina l’apparentam­ento al secondo turno per non essere accusato di tradire il centro- destra cui Forza Italia per ora appartiene. Ma Sboarina non ha accettato la proposta bollandola come manovra di palazzo. Dire che tra Tosi e il sindaco uscente non corre buon sangue è un eufemismo. È un altro caso in cui politica e antropolog­ia sono indissolub­ilmente legate. Cosa farà Tosi domenica non lo ha detto pubblicame­nte, cosa faranno i suoi elettori deciderà l’esito del voto.

La seconda ragione per cui il centro- sinistra può vincere dopo venti anni è Tommasi stesso.

Anche a Verona c’è voglia di nuovo. Il vento del cambiament­o spira contro chi ha già governato e non gode di grande popolarità. È il caso di Sboarina. È un vento che è difficile contrastar­e soprattutt­o quando trova una figura che viene percepita come diversa e attraente. Questo è il caso di Tommasi. Al primo turno la sua lista civica ha preso da sola il 16% dei voti. L’ex calciatore del Verona e della Roma è un cattolico praticante ( con sei figli) in una città dove la religione conta ancora. Tanto che il vescovo dimissiona­rio e conservato­re non ha esitato a scendere in campo non proprio a suo favore. Viene percepito a destra e a sinistra come una persona per bene. Non ha mai fatto politica. A Verona ha lavorato nel sociale. Ha fatto una campagna elettorale sotto voce, senza urla e proclami altisonant­i. Solo in questi ultimi giorni si è messo a girare la città quartiere per quartiere accompagna­to da un gruppo di sostenitor­i tutti in maglietta gialla. Per sperare di vincere ha bisogno di portare a votare tutti quelli che lo hanno votato al primo turno, ma per essere sicuro di vincere deve poter contare su una parte dei voti che sono di Tosi.

È certamente la carta migliore che il centro- sinistra potesse mettere in campo. È il tipo di carta che dovrebbe mettere in campo a livello nazionale per essere competitiv­o. Azzardiamo una previsione: se Tommasi vincerà domenica e se farà bene come sindaco a Verona, prima o poi lo vedremo giocare un ruolo rilevante a Roma. Sarebbe un ritorno in alta veste.

IN CAMPO

Al primo turno la lista civica dell’ex calciatore ha preso da sola il 16%. Ma a decidere l’esito del voto saranno gli elettori di Tosi

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