Di Maio vara i suoi gruppi « Con noi governo più stabile »

Insieme per il futuro. Di Stasio e Di Nicola capigruppo, Spadafora sarà coordinatore Trattative con sindaci e centristi: Sala apre, attriti con Brugnaro. Vertici locali 5S con Conte

« Oggi costituiamo dei gruppi che rafforzano la stabilità del governo. Ho preso le distanze da un progetto, quello del M5s, che si sta radicalizzando sempre di più e che pur di inseguire qualche sondaggio ha provato a mettere in discussione la sicurezza del governo italiano » . Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel dare il via libera a Montecitorio ai nuovi gruppi parlamentari di Insieme per il futuro, ribadisce la principale motivazione che lo ha spinto allo strappo nelle ore in cui il M5s guidato da Giuseppe Conte inscenava un braccio di ferro estenuante con il governo sulla risoluzione parlamentare sull’Ucraina: di fronte al pericolo che il M5s si sfilasse dalla maggioranza, la sua scissione ha avuto principalmente il compito di puntellare Mario Draghi. O almeno questa è la versione di Di Maio mentre gli ex compagni di partito, a cominciare dal presidente della Camera Roberto Fico, lo accusano di aver fatto una mera « operazione di potere » . I nuovi gruppi prendono intanto il volo: i capigruppo sono Iolanda Di Stasio alla Camera e Primo Di Nicola al Senato, il coordinatore politico è Vincenzo Spadafora, il coordinatore del manifesto politico Giuseppe L’Abbate e il tesoriere Gianluca Vacca.

Non sarà un nuovo partito personale, ribadisce Di Maio, che guarda all’area centrista e al mondo degli amministratori locali. Tra di loro il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che non chiude ma attende l’evolversi del progetto: « Io posso solamente dire che non ho piani elaborati con il ministro Di Maio. Credo che tra i giovani politici lui sia uno che è cresciuto, ha fatto il suo percorso e quindi lo guardo con attenzione come guardo con attenzione altri » . Parole di stima anche dal sindaco di Venezia nonché presidente della centrista Coraggio Italia, Luigi Brugnaro, che però ribadisce la sua appartenenza alla coalizione di centrodestra: « Di Maio è stato coraggioso, ma detto questo, io sono nel centrodestra e ci resto » . Qualcuno, maliziosamante, sostiene che dietro questa presa di distanza di Brugnaro ci siano trattative fallite con Di Maio per l’ingresso in Insieme per il futuro. Come che sia, proprio ieri il gruppo Coraggio Italia costituito qualche mese fa alla Camera tra i fedeli di Brugnaro e quelli del governatore della Liguria Giovanni Toti si è a sua volta scisso, perdendo così lo status di gruppo autonomo ( servono 20 deputati): sette gli addii, dal vicepresidente e ( ex) capogruppo Marco Marin al vicario nonché socio fondatore Stefano Mugnai. Tutti e sette confluiranno in una costituenda associazione politica dal nome Vinciamo Italia che si dovrà unire nei prossimi giorni con Italia al centro, il partito di Toti e di Gaetano Quagliariello, per la costituzione di un nuovo gruppo autonomo ( per ora sono in 19) che si chiamerà Vinciamo Italia- Italia al Centro. Grandi movimenti, insomma, nei confronti i quali il ministro degli Esteri sta prendendo le misure.

In casa pentastellata, intanto, si leccano le ferite e provano a ripartire proprio da quei territori ai quali sembra rivolgersi Di Maio: ieri Conte ha riunito sindaci e consiglieri regionali eletti tra le fila del M5s, quasi tutti schieratisi con l’ex premier con l’unica eccezione della Campania - terra di Di Maio - spaccata in due. Accantonata ( per ora) la questione delle armi all’Ucraina, Conte rilancia intanto sui temi sociali e ambientali: « Non siamo più la prima forza politica in Parlamento? Direi che essere i “primi” nel Palazzo non è tutto. Per me l’importante è essere i primi a tendere la mano nel Paese alle famiglie in difficoltà, ai giovani precari, a chi lotta contro l’inquinamento nella propria città » .

MANOVRE Alla Camera si scinde il gruppo di Coraggio Italia I sette fuoriusciti si uniranno al partito di Toti e Quagliariello