Open Fiber, 29 istituti per il project financing
‘ l’OPERAZIONE
Conclusa con successo la sindacazione del project financing da 7.175 miliardi, più eventuali altri 2,8
Ventinove primari istituti italiani e internazionali. Come riportato ieri da Bloomberg, Open Fiber ha concluso con successo la sindacazione del project financing da 7.175 miliardi di euro, più eventuali 2,8 miliardi addizionali che potranno eventualmente essere utilizzati per estendere il perimetro di copertura alle aree grigie commerciali.
Il project financing per la controllata di Cdp ( 60%) e Maquarie ( 40%) è stato sottoscritto a inizio anno e servirà per il sostegno di un piano industriale ancora oggi “standalone” – al netto quindi della possibile unione con gli asset di rete di Tim nell’operazione “rete unica” di cui tra luglio e ottobre si capirà il reale destino – e con 11 miliardi di euro aggiuntivi di investimenti fra 2022 e 2031 che si uniranno ai 4 miliardi investiti dal 2017 a oggi. Un piano industriale, questo, che comunque sarà rivisto « dopo l'estate » , ha di recente confermato l’ad Open Fiber, Mario Rossetti, considerando il risultato del bando Italia a 1 Giga che ha visto la società wholesale spuntarla in 8 regioni su 15. A ogni modo, ora complessivamente è prevista la copertura di 24- 25 milioni di unità immobiliari con investimenti che, come detto, supereranno i 15 miliardi.
A quanto ricostruito dal Sole 24 Ore a Unicredit, Bpm, Santander, Bnp Paribas, Crédit Agricole, Ing, Intesa Sanpaolo, Société Générale, Cdp che sono le realtà organizzatrici dell’operazione si sono aggiunti Bbva, Smbc, Bper, Mufg, Bayerische Landesbank, Bank of China, Mps, Generali Infrastructure Fund, Bank of Communications, Ccb, IcbcC, Kfw ( sostanzialmente un omologo tedesco della Cdp), Nord LB, Mizuho, La Banque Postale, Cassa di Risparmio di Bolzano, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Allied Irish Banks, Nibc Bank, Shinhan.