La via di illimity: transizione con il recupero di siti dismessi
In Italia 200mila edifici abbandonati: potrebbero ospitare pannelli solari
Nel 2019, solo in Veneto, c’erano 11mila edifici in disuso. In Italia erano circa 200mila, per un controvalore di 60- 70 miliardi. Ristrutturarne e recuperarne anche solo una parte installando pannelli solari sulle loro superfici consentirebbe di produrre energia per i proprietari e da immettere sul mercato.
La ricerca promossa da illimity e realizzata da McKinsey & Company – illustrata ieri nel primo evento promosso da Illimity Bank Spa per favorire il dialogo tra finanza e Pmi – ha esplorato i megatrend che guideranno l’evoluzione del Real Estate così come la trasformazione di modelli di business delle imprese.
« Oggi – ha detto Andrea Clamer, head of distressed credit divi
sion di illimity – possiamo parlare di una vera e propria Real Estate Revolution, partendo da sostenibilità e rigenerazione urbana. Illimity, nel suo piccolo, con il desk Energy, sta raggiungendo il primo target di investimento di 100 milioni di euro in impianti fotovoltaici attraverso la joint venture
‘ Leggi e fisco devono sostenere una Real Estate Revolution basata su sostenibilità e rigenerazione urbana
con VEI Green, che ha prodotto nel corso del 2021 9,1 GWh di energia rinnovabile » .
Gli spazi degli edifici sono destinati ad evolversi per accogliere in modo sempre più efficiente nuove soluzioni, come gli In- house farming – ovvero le colture verticali che permettono di realizzare dai piccoli orti alle grandi produzioni alimentari – ei rooftop ener
gy, ovvero la destinazione dei nuovi tetti o la conversione degli spazi di edifici esistenti in aree di produzione di energia solare
Non solo. In collaborazione con Albergo Etico, Illimity sostiene l’attività di rigenerazione sociale di asset immobiliari. « Anche per questo è nata llimity – ha ricordato Corrado Passera, fondatore e ceo di Illimity – per supportare le imprese con potenziale e per rispondere ad un bisogno molto sentito, quello del credito: credito alla crescita e allo sviluppo, credito di ristrutturazione e di rilancio e credito distressed con potenziale » .
Entro il 2025 si calcola che saranno 2 milioni i residenti in Italia che avranno difficoltà ad abitare case di standard adeguato, in un Paese dove l’edilizia sociale è pari a circa un quarto rispetto a quella mediamente diffusa in Europa a livello pro- capite. Accanto ai fondi del Pnrr manca però ancora una politica per la casa “accessibile”, per la locazione, che sia una necessità o una scelta.
« Nel 2021 – ha detto Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare – in Europa sono stati spesi 90 miliardi solo per il Built to rent. Di cui 50 solo in Germania. In Italia, meno di 1 miliardo. Leggi e fisco non lo incentivano. Così i nostri istituzionali vanno a investire all’estero in case in classe A. Mentre in Italia restano quelle in classeFe G, con bollette che sono 8 volte più care di quelle delle case efficienti. La transizione ecologica e degli stili di vita è anche economica, ma se non si investe restiamo al palo » .