La Corte suprema cancella la legge sull’aborto Biden: una tragedia
A maggioranza sei giudici su nove hanno ribaltato la decisione del 1973 Adesso saranno gli Stati a decidere: cinque hanno subito annunciato il divieto
Un tratto di penna che ha spaccato l’America. La maggioranza conservatrice della Corte Suprema ha cancellato il diritto costituzionale delle donne all’aborto in vigore da mezzo secolo. La sentenza dà mano libera alle autorità statali in almeno metà del Paese su divieti all’interruzione della gravidanza. Boom di dure reazioni tra cui quella del Presidente Biden, che ha denunciato un « tragico errore » , frutto di una « ideologia estrema » e invitato gli americani a ribellarsi nell’urna.
I NUMERI
Tre dei magistrati che hanno votato contro i diritti delle donne furono nominati dall’ex presidente
Con un tratto di penna che ha lacerato l’America, la maggioranza conservatrice della Corte Suprema ha cancellato il diritto costituzionale delle donne all’aborto in vigore negli Stati Uniti da quasi mezzo secolo. La sentenza, lunga in verità 213 pagine, dà ora mano libera ai singoli Stati, in almeno metà del Paese, per mettere in atto ampi divieti all’interruzione della gravidanza.
La decisione è stata presa con il voto di sei alti magistrati su nove, a cominciare dai tre giudici nominati da Donald Trump, che hanno scelto di ribaltare lo storico caso Roe v. Wade. Nel 1973 era stato Roe, poi confermato da successive sentenze, a stabilire che la scelta di interrompere la gravidanza faceva parte dei diritti fondamentali di libertà e privacy.
Duro dissenso dalla maggioranza è stato espresso dai tre giudici progressisti della Corte, che hanno condannato un assalto alla condizione delle donne come « cittadini liberi e uguali » . Il Chief Justice John Roberts si è espresso per annullare Roe pur precisando che avrebbe preferito posizioni più moderate.
Il testo della decisione ha ricalcato l’opinione di maggioranza già filtrata nelle scorse settimane, definendo l’originale sentenza sull’aborto « egregiamente sbagliata » . Perchè, ha affermato, non viene esplicitamente citato nella Costituzione, né sarebbe insito nella tradizione e storia del Paese.
La decisione ha scatenato un immediato terremoto di reazioni. Il presidente Joe Biden ha parlato di « tragico errore » , frutto di una « ideologia estrema » , e ha invitato gli americani a ribellarsi nell’urna a politici antiabortisti. Il segretario alla Giustizia Merrick Garland ha indicato che proteggerà l’accesso all’aborto dove possibile, apostrofando la sentenza come un « colpo devastante alla libertà riproduttiva » , in particolare dei cittadini più vulnerabili e disagiati. L’associazione dei diritti delle donne Naral ha dichiarato che la battaglia « non è finita » . Dai banchi anti- abortisti, il portavoce del National Right to Life Committee James Bopp ha al contrario rivendicato « vittoria totale » contro « la carneficina » dell’aborto. E si è impegnato a far avanzare centinaia di proposte che lo vietino ovunque. Per il leader repubblicano Mitch McConnell la decisione è stata « coraggiosa e giusta » . Anche se lo stesso Trump ha in privato citato rischi di alienare le donne dal partito.
La Corte Suprema ha riconosciuto che « l’aborto presenta una profonda questione morale sulla quale gli americani hanno opinioni contrapposte » . Ma non abbastanza da influenzare la sua drastica scelta; né la maggioranza ha tenuto conto del sostegno del 63% dell’opinione pubblica a preservare Roe.
Il Paese sarà adesso spaccato in due: 26 Stati, governati dai repubblicani nel Centro e Sud, sono pronti a varare o far rispettare severe restrizioni e spesso divieti pressoché totali. Tredici hanno leggi disegnate per l’automatica entrata in vigore all’annullamento di Roe: il Missouri ha così annunciato la messa al bando dell’aborto 15 minuti dopo l’annuncio della Corte Suprema. In poco tempo si sono aggiunti Oklahoma, Kentucky, Louisiana e South Dakota. In Olkahoma come in Texas un divieto di aborto subentra a sole sei settimane di gravidanza, ai primi segni di attività cardiaca, quando molte donne non sanno di essere incinta. Il caso utilizzato dalla Corte per abrogare Roe riguardava una legge del Mississippi, che vieta la procedura dopo 15 settimane con pochissime eccezioni, neppure per stupro e incesto. La possibilità di vita del feto, fuori dall’utero, è oggi considerata attorno a 24 settimane.
Una ventina di Stati lungo le coste, da New York alla California, hanno invece di recente rafforzato protezioni legislative del diritto all’interruzione della gravidanza. Simili Stati potrebbero ora aprire le porte all’arrivo di donne da regioni dove l’aborto sarà illegale e forse criminalizzato. La Corporate America potrebbe a sua volta schierarsi. Alcune aziende hanno promesso benefit e spese di viaggio a dipendenti che scelgano di abortire: l’elenco comprende Starbucks, Tesla, Yelp, Airbnb, Netflix, Patagonia, DoorDash, JPMorgan Chase, Citigroup, Levi Strauss, Reddit, Disney, Comcast, Warner Bros, Discovery.
La cancellazione del diritto all’aborto rappresenta il nuovo apice di una lunga strategia di rivalsa dei gruppi ultra conservatori, della destra repubblicana e delle correnti religiose radicali. Di crociate politiche e culturali che hanno visto questi movimenti scagliarsi anche contro libri immorali in biblioteca e i diritti di gay e immigrati.