Le imprese puntano sul Piano, ma l’Italia deve fare le scelte giuste
Antonelli ( EY): aumentare l’attrattività Paese. Leproux ( TeamSystem): sfida digitale
Il Pnrr viene percepito come una grande opportunità dalle imprese, che stanno vivendo un momento difficile dopo l’euforia post Covid, subito frenata dall’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia e poi dalla guerra in Ucraina. Un’opportunità che potrà essere, però, davvero efficace solo se il Paese riuscirà a fare le scelte giuste per impiegare con efficienza le risorse messe in campo dal Pnrr. Questa consapevolezza, unita a una certa preoccupazione per il futuro dell’Ue, posta sotto scacco dal conflitto russoucraino, ha fatto da cornice alla prima giornata, ieri a Rapallo, del 51° Convegno dei Giovani imprenditori .
I temi sono emersi, a più riprese, nel corso dei confronti tra imprenditori che si sono susseguiti nella giornata. « Il Pnrr - ha detto Federico Leproux, ceo di TeamSystem - rappresenta un’opportunità di portata storica » , ad esempio, « per digitalizzare in modo esteso il nostro tessuto imprenditoriale, per lanciare una vera trasformazione digitale di sistema e costruire un’economia più dinamica, sostenibile, tecnologica e inclusiva » . Per questo, però, « è necessario predisporre al meglio tutti quei provvedimenti che possano avvicinare realmente gli interventi del Pnrr anche alle Pmi, non solo alle grandi imprese, rendendo accessibile, ai soggetti che ne devono fruire, ogni strumento, ogni procedura, ogni passaggio burocratico. Quindi è chiaro che gli investimenti, i fondi, gli incentivi, da soli non bastano; ma sono parimenti necessarie norme che semplifichino gli iter per rendere più fluido il loro utilizzo » .
Secondo Massimo Antonelli, ceo di Ey Italia, che ha ricordato l’aumento dell’ 83%, nel 2021, dei propgetti d’investimenti esteri diretti in Italia ( si veda Il Sole 24 Ore del 22 giugno scorso), ha spiegato che anche nei prossimi tre anni per il 60% degli investitori, il Paese sarà una destinazione di grande intresse. Ma, ha aggiunto, « occorre mantenere la rotta e non sprecare la fiducia e l’ottimismo di questi investitori. Ad esempio favorendo la domanda interna e investendo sul capitale umano » . Secondo i dati analizzati da Ey, insomma, ha detto Antonelli, « negli ultimi 18 mesi l’Italia ha costruito un capitale di credibilità che rappresenta il primo vero asset strategico per l’attrattività degli investimenti esteri. Mantenere questo capitale, e ancora meglio espanderlo, è la sfida che il Paese deve mettere al primo posto. E l’esame si potrà dire superato se avremo la forza di fare i “compiti a casa” imposti dal Pnrr, che portano il nome di riforme strutturali » . E se Danilo Iervolino, fondatore dell’università telematica Pegaso, ha rimarcato il peccato originale dell’Italia, in cui, a differenza di quanto accade negli Usa, « riuscire a creare un’impresa di successo viene considerata una colpa » , Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum, ha sottolineato che « tra i patrimoni unici del nostro Paese c’è anche il risparmio privato. Oltre 5mila miliardi la ricchezza finanziaria dei nostri connazionali, di cui purtroppo oltre 1.800 miliardi fermi in liquidità, erosi dall’inflazione. C’è l’enorme opportunità di veicolare parte di questo risparmio verso l’economia reale » .
Volpato ( Mediolanum): oltre 1.800 miliardi fermi in liquidità. Veicolare risparmio verso l’economia reale