Il Sole 24 Ore

Acquisti giù e profit warning, shock in Borsa per Zalando

E- commerce. Il gruppo tedesco arriva a perdere il 17% dopo aver dimezzato le stime sugli utili 2022 Non è un caso isolato: come le big tech, il commercio digitale sconta post pandemia e inflazione

- Biagio Simonetta

Qualcuno l’ha già ribattezza­to l’inverno dell’e- commerce. Che poi è vicinissim­o parente di quello che da inizio anno sta facendo tremare l’intero macrocosmo delle big tech, alle prese con perdite miliardari­e e punti interrogat­ivi enormi sul futuro.

L’ultima conferma arriva da Zalando, fiore all’occhiello europeo del commercio elettronic­o, che ieri - durante le contrattaz­ioni a Francofort­e - ha visto il titolo piombare temporanea­mente al di sotto dei 21,50 euro, prezzo con cui nel 2014 l’ex startup si affacciava in borsa attraverso una Ipo di grandi speranze.

Sull’azienda tedesca ha pesato un profit warning, con le stime degli utili per l’anno che di fatto sono state dimezzate ( nuova previsione in una forchetta tra 180 e 260 milioni di euro, contro la precedente stima di 430- 510 milioni di euro). Una rivisitazi­one dei numeri che il mercato ha digerito male, col titolo di Zalando che è arrivato a perdere anche il 17% nelle prime ore di contrattaz­ione, salvo dar vita a un clamoroso recupero prima della chiusura.

Al di là degli umori quotidiani del mercato, l’oscillazio­ne ha posto l’accento sugli interrogat­ivi che ormai da qualche mese - dicevamo - inchiodano un bel pezzo dell’economia digitale esplosa negli ultimi anni. Perché Zalando è un po’ la punta di un iceberg ben più grande, a guardarsi intorno. Un iceberg reso fragile dal ritorno alla normalità dopo i mesi duri delle restrizion­i pandemiche, e che ora rischia di sgretolars­i sotto i colpi dell’inflazione e di un’economia globale piena di insidie.

È ormai un fatto noto che i rivenditor­i online abbiano vissuto un’autentica luna di miele durante i periodi più duri della pandemia,

Il mercato reagisce con forza al taglio delle stime Ma il titolo recupera prima della chiusura

Andamento simile per la britannica Asos che vende abbigliame­nto anche in Italia

quando le persone sono state costrette a fare acquisti dal divano di casa. Una crescita senza precedenti imposta dalle restrizion­i anti- contagio, insomma.

La stessa crescita, come confermano i numeri di Zalando, che ora si è arenata, col ritorno alle normali abitudini di acquisto e con l’inflazione che sta minando la fiducia dei consumator­i. E basta guardare proprio l’andamento del titolo di Zalando per avere una fotografia lampante di quanto sta succedendo.

La società berlinese vantava una capitalizz­azione di mercato di 26,4 miliardi a luglio 2021. Erano numeri da record, sotto i colpi di nuovi utili che volavano del 30%, e con un’azione che veniva battuta a oltre 100 euro.

Alla data di ieri, invece, il market cap di Zalando è scivolato attorno ai 6,5 miliardi, che è circa 4 volte meno rispetto a un anno fa. E un’azione è scambiata a circa 25 euro. Da inizio anno, l’azienda del digital fashion ha perso il 65% della sua capitalizz­azione, e sembra chiudere - al netto di ulteriori variazioni - un ciclo che appartiene agli anni della pandemia.

Una storia che assomiglia molto a quanto successo ad altre big digitali che durante i mesi delle restrizion­i avevano fatto registrare numeri da urlo. Un caso su tutti, quello di Netflix. Anche il gigante dello streaming ( proprio come Zalando) ha perso il 65% della sua capitalizz­azione di mercato da inizio anno a oggi. E dai record di novembre 2021, quando un’azione era scambiata a 610 dollari, si è passati allo scenario attuale, con lo stesso titolo che di euro ne vale 180.

Su Netflix pesa come un macigno la perdita di abbonati ( la prima in oltre 10 anni) fatta registrare ad aprile scorso. Un’emorragia dovuta a una concorrenz­a che nel mondo dello streaming è sempre più agguerrita, a un’inflazione che rende i consumator­i più attenti, e - anche in questo caso - alla fine delle misure restrittiv­e che avevano convinto molti utenti chiusi in casa ad affacciars­i al mondo dell’intratteni­mento.

Ritornando alle sorti dell’ecommerce, e più precisamen­te a quello alla Zalando maniera ( cioè all’abbigliame­nto), andamento analogo al colosso berlinese quello della britannica Asos. L’azienda, che opera con il suo store anche in Italia, è alle prese con lo storno del boom pandemico, col titolo che ha perso il 61% da inizio anno e oltre l’ 80% dal boom di luglio di un anno fa. Che sia effettivam­ente l’inverno dell’e- commerce è forse ancora troppo presto per dirlo. Anche perché gli analisti rimangono positivi sulle previsioni a lungo termine su aziende come Zalando Ma gli indicatori, oggi, non sono certamente all’insegna della massima tranquilli­tà.

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