« I notai ucraini in prima linea per i diritti e per la resistenza »
Edifici bombardati, studi distrutti, biblioteche e repertori incendiati, archivi persi. Nella tragedia della guerra di occupazione, di morti e dispersi, di famiglie polverizzate, c’è anche il dramma della perdita dei diritti, sia in senso esistenziale sia materiale. All’Assemblea del Notariato europeo di Villa Erba a Como, presenti le 22 organizzazioni nazionali ospiti del presidente europeo ( l’italiano Gianpaolo Marcoz), è stato invitato come osservatore qualificato Volodymyr Marchenko, presidente dei notai ucraini, che ha risposto alle domande del Sole 24 Ore.
Come riuscite a vigilare sulle transazioni immobiliari e societarie in questa tragedia?
Cerchiamo di continuare, ma è difficilissimo, molti studi distrutti, gli archivi salvati dalle bombe sono stati trasferiti altrove. Le transazioni sono al minimo. Di 6.600 notai, 80% sono donne, ora ne stanno lavorando solo 2mila. Le mamme notaio prima sono scappate per portare in salvo i figli e poi sono tornate per continuare il lavoro e per sostenere la resistenza.
Quali iniziative sono state prese per difendere i diritti delle vittime?
Il governo ha deciso di bloccare la trascrizione sui registri di qualsiasi transazione sul real estate durante il periodo bellico. La cosa più importante è proteggere in questo momento i diritti delle persone e delle loro proprietà. Dopo il primo shock della guerra il Governo ha capito che la gente ha bisogno di proteggere le proprietà. C’è un progetto di legge che prevederà il ritorno allo stato precedente il conflitto per le azioni fatte sulle proprietà immobiliari. I notai ucraini stanno facendo del loro meglio per aiutare e proteggere le persone e per continuare a svolgere la loro professione.
Che sarà delle azioni di occupazione, espropri e riassegnazioni di beni e diritti conquistati dai russi?
Non ci sarà nessuna forma di riconoscimento. Tutti i territori anche se sotto occupazione, sono ancora ucraini e ovviamente le regole ereditarie applicabili restano quelle ucraine. E in ogni caso Il notariato fa e farà tutti gli atti legali richiesti dai cittadini, testimonianze, dichiarazioni per il riconoscimento e l’affido dei minori e tutto ciò che serve.
Restate in prima linea.
Sì, in ogni senso, i notai sotto occupazione sono diventati volontari e aiutano l’esercito nella difesa facendo ciò che serve, dall’acquisto di auto e mezzi, la loro riparazione, la messa a disposizione, tutto » .
Intanto ieri il notariato Ue ha disposto una donazione alla fondazione per i colleghi ucraini e per le loro famiglie. Il notariato italiano ha lanciato una nuova guida pilota online bilingue per l’affido degli orfani di guerra.