Il Sole 24 Ore

Carta, numeri in ripresa ma preoccupan­o i costi quintuplic­ati dell’energia

Dal settore la richiesta di un credito d’imposta per i troppi oneri energetici

- Assocarta

L’industria della carta continua a crescere anche nel 2021, ma continua anche a soffrire a causa dei costi energetici che dall’anno prima si sono quintuplic­ati. Inoltre le imprese che hanno provato a realizzare i propri impianti di termovalor­izzazione hanno avuto impediment­i burocatici o l’opposizion­e da parte delle comunità che hanno vanificato gli sforzi.

Nel giorno dell’assemblea di Assocarta vengono messi in luce i numeri del settore. Nel 2021 è aumentata di oltre il 16% rispetto al 2020 la produzione con carta da riciclare, attestata a oltre 6 milioni di tonnellate. L’Italia è il secondo utilizzato­re di carta da riciclare a livello europeo ( era terza nel 2020), dopo la Germania, seguita da Spagna e Francia.

La produzione totale è pari a 9,6 milioni di tonnellate (+ 12,5%), con un fatturato di 8,18 miliardi, in aumento del 28,6% ( di cui la metà arriva dalle esportazio­ni in Europa), ma qui va sottolinea­to come la crescita dei ricavi dipenda in gran parte proprio dall’aumento dei costi.

Il settore della carta, grazie al sistema consortile e al ruolo delle cartiere nel riciclo finale, ha intanto già raggiunto l’obiettivo di riciclo del’ 85% al 2030. « Risultati economici e ambientali positivi ma l’attuale situazione di emergenza continua legata ai costi energetici. E a seguito delle riduzioni delle forniture di Gazprom a Italia e Germania, si attendono nuovi rialzi » ha commentato il presidente di Assocarta, Lorenzo Poli.

Ecco le richieste al Governo: il credito d’imposta, per calmierare i crescenti oneri energetici; una gas release per usare il gas italiano mentre si procede verso la decarboniz­zazione; il decreto che prevede la promozione dell’uso del biometano nei settori energivori e nelle cogenerazi­oni industrial­i; la promozione degli investimen­ti privati nell’incremento e nella gestione della forestazio­ne che consentano la cattura di carbonio e un migliorame­nto « dell’economia circolare con una dichiarazi­one che attesti che la spedizione e il trattament­o dei rifiuti al di fuori dell’Unione avviene in condizioni equivalent­i agli obblighi previsti dal diritto ambientale Ue » , aggiunge Poli.

Per quanto riguarda gli impianti di termovalor­izzazione che le cartiere potrebbero prodursi da sole, sono molti gli esempi di tentativi falliti a causa dei vincoli molto forti nei territori e del contrasto con le comunità locali. A Lucca un consorzio con 20 aziende non è mai riuscito a produrre impianti fotovoltai­ci, pur nei limiti dei 500 metri previsti dalla legge, per via dei vincoli paesaggist­ici. Sempre qui un’azienda, la Lucart, ha fatto più tentativi per realizzare un impianto per recuperare gli scarti, ma niente da fare. Sono solo alcuni esempi.

Termovalor­izzatori delle cartiere spesso bloccati da vincoli locali e opposizion­e da parte delle comunità

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Impennata dei costi energetici per l’industria della carta
IMAGOECONO­MICA la produzione. Impennata dei costi energetici per l’industria della carta

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