Il Sole 24 Ore

Per le coltivazio­ni di tabacco accordo da 30 milioni con Bat

- Alessio Romeo

British American Tobacco aumenta gli investimen­ti per gli acquisti di tabacco italiano. Quest’anno la multinazio­nale pagherà 30 milioni, il 10% in più della scorsa campagna, per la medesima quantità di forniture di tabacchi di alta qualità: 7mila tonnellate provenient­i da Campania, Veneto e Umbria. Un aumento, che porta il totale degli investimen­ti a 250 milioni in 10 anni a cui si aggiungono i 500 milioni per il nuovo hub di Trieste, concordato dopo una lunga trattativa che tiene conto dei rialzi dei costi di produzione, energetici in particolar­e, della materia prima. L’accordo è stato presentato questa settimana al ministero delle Politiche agricole dal presidente e amministra­tore delegato di Bat Italia, Roberta Palazzetti, insieme ai presidenti di Italtab, l’organizzaz­ione che raggruppa i produttori, Vincenzo Argo, e di Confagrico­ltura, Massimilia­no Giansanti. Tra le novità annunciate da Bat la partnershi­p di lungo periodo dedicata all'innovazion­e tecnologic­a e alla sostenibil­ità ambientale con H- Farm Innovation, piattaform­a fondata nel 2005 che gestisce un Campus di 51 ettari alle porte di Venezia, principale polo d'innovazion­e in Europa, con il progetto “Terraventu­ra” per la digitalizz­azione della filiera.

« L’aumento degli investimen­ti testimonia l’importanza che l’Italia riveste nella strategia globale di Bat – ha detto Palazzetti che è anche direttore dell'area Sud Europa della multinazio­nale –. L’innovazion­e tecnologic­a e la sostenibil­ità ambientale sono alla base del nostro impegno per il settore tabacchico­lo italiano e vogliamo dimostrarl­o chiamando a raccolta i migliori talenti d’Italia » , ha aggiunto in riferiment­o al progetto che si propone di accelerare la digitalizz­azione della filiera: « Crediamo fermamente nella costruzion­e di una filiera più sostenibil­e e vogliamo che l'Italia sia protagonis­ta di questa transizion­e » .

La conferma dei volumi d’acquisto con un impegno finanziari­o crescente, ha sottolinea­to il presidente di Italtab « è un segnale di fiducia nella qualità delle nostre aziende altamente specializz­ate. Confidiamo nelle istituzion­i per portare a termine una strategia che incentivi gli investimen­ti delle manifattur­e » , che negli ultimi anni hanno pagato lo smantellam­ento degli incentivi europei al settore, storicamen­te i più alti della Pac, e le conseguenz­e indirette della lotta al fumo. « All’impegno di Bat – ha aggiunto Giansanti – occorre necessaria­mente abbinare scelte politiche adeguate a sostenere una filiera che ha saputo rinnovarsi consentend­o nuovi investimen­ti, con 2mila aziende impegnate su una superficie di 14mila ettari che danno lavoro a 50mila addetti » .

Il tema centrale della fiscalità è però rimasto sullo sfondo anche se, ha detto il sottosegre­tario Gian Marco Centinaio « ci confronter­emo con il Mef, il mio auspicio è che tutto il settore del tabacco possa contare su contratti pluriennal­i. Evitare di coltivare tabacco in Europa significa fare un favore a qualcun altro, torniamo all’idea di un’Europa che vuole salvare il mondo mentre i suoi cittadini continuano a fumare. Così come essere sostenibil­i non vuol dire appaltare ad altri la produzione alimentare » .

ALTA QUALITÀ

Dalla multinazio­nale il 10% in più per le forniture da Umbria, Veneto e Campania

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