Vino, più consumatori ma bevono di meno
Si beve meno in quantità ma aumenta la platea degli italiani che consumano vino, con quasi 30 milioni di persone che equivalgono a circa il 55% della popolazione, di cui il 66% di uomini e il 44% di donne. Lo rileva l’Osservatorio dell’Unione italiana vini ( Uiv), che ha elaborato nuovi dati Istat sui consumi di alcolici nel 2021.
Negli ultimi dieci anni il numero dei consumatori è aumentato del 2,3% ( del 9% tra le donne), ma non allo stesso modo per tutte le età: mentre tra i giovani i consumatori sono più o meno stabili, cala del 23% la fascia 35- 44 anni; crescono, invece dell’ 11,4% quella dai 55 ai 64 anni e del 19,3% quella dai 65 anni in su. In diminuzione poi chi beve vino tutti i giorni: era un’abitudine per 14,9 milioni di italiani, ora scesi a 12,4 milioni (- 16,8%) con un crollo del 31,3% per chi arriva a oltre mezzo litro al giorno. Tra le regioni l’Umbria vanta la maggiore quota di consumatori ( 62%), seguita da Marche ( 60%) e dal Veneto ( 59%), EmiliaRomagna e Valle d’Aosta. In coda ci sono Sardegna ( 48%) e Sicilia ( 45%). Con quasi un quinto del totale la Lombardia è in testa alla ripartizione dei consumatori a livello nazionale, seguita da Lazio ( 10%) e Veneto ( 9%). Tra i giovani ( 18- 34 anni) sono in calo (- 10%) i consumatori quotidiani.
L’Osservatorio ricorda infine che il vino italiano ha raggiunto un fatturato annuo di 14,5 miliardi di euro, con il solo export che vale 7,1 miliardi (+ 12,4% la crescita nel 2021) e una bilancia commerciale attiva per 6,7 miliardi. « Oggi il vino – ha commentato il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi – è uno status culturale, conoscerlo vuol dire essere una persona preparata e curiosa, perché ad attrarre non è solo il prodotto ma anche il territorio, le storie e il contesto sociale. Un approccio moderato che non ha nulla a che fare con lo sballo. Per questo riteniamo sbagliato che la Commissione europea accomuni il vino con altre bevande utilizzate per i consumi compulsivi » .