Saipem in affanno alla vigilia dell’aumento
Nuovo crollo in Borsa del titolo: la perdita tocca il 21,8% a 23,7 euro
Saipem ancora in affanno in Borsa alla vigilia dell’aumento di capitale da 2 miliardi di euro che partirà dopodomani. Il titolo, che ha incassato nei giorni scorsi il via libera della Consob al prospetto informativo, ha perso ieri il 21,8% a 23,7 euro ed è stato nuovamente al centro di una pioggia di vendite. L’operazione, di dimensioni ampie rispetto alla capitalizzazione della società, ha quindi caratteristiche di forte diluizione e si porta dietro uno sconto importante, pari al 30%, che, vale però la pena di chiarirlo, non è nella parte alta della forchetta per aumenti diluitivi di proporzioni simili ( che sono arrivati anche a toccare la soglia del 34- 35%).
Inoltre l’inscindibilità dell’aumento – la cui efficacia è cioè subordinata all’integrale sottoscrizione dello stesso – ha fatto scattare tutta una serie di tecnicalità, tra cui l’inapplicabilità del meccanismo di rolling che consente la consegna delle azioni giorno per giorno e che generalmente serve a tutti quei soggetti titolari di posizioni
L’operazione iper diluitiva scatta dopodomani con uno sconto del 30 per cento
corte rispetto all’azienda e intenzionati a chiuderle sottoscrivendo nuovo capitale. Una possibilità, quest’ultima, che è però preclusa in questo caso dalla natura stessa dell’operazione, non da una scelta discrezionale della società, e che interviene a tutelare sia gli azionisti di Saipem ( Eni e Cdp Industria) che i piccoli risparmiatori.
Azionisti che, come noto, hanno già fatto la loro parte rispetto ai prossimi passaggi della società guidata da Francesco Caio, mentre le banche si sono già impegnate, va ricordato, a sottoscrivere l’inoptato per un ammontare pari a 1,119 miliardi di euro e hanno già assicurato linee di firma per 2,2 miliardi di euro. Segno che gli istituti hanno accettato di aumentare la loro esposizione nei confronti dell’azienda rispetto al recente passato perché convinte della solidità del business di Saipem e della capacità dell’azienda, che ha chiuso un primo trimestre in netta crescita, di condurre in porto l’operazione, nonché di mettere in campo l’ambizioso piano strategico redatto dal top management. Non a caso ad affiancare la società e i due azionisti ci sono i nomi di maggiore prestigio nel panorama bancario nazionale e internazionale.