Il Sole 24 Ore

L’Ucraina al centro del vertice G7 in Germania

Sette Grandi. Il vertice potrebbe decidere altre misure contro la Russia e un divieto all’import di oro. Usa vogliono tetto al prezzo del greggio

- Beda Romano Dal nostro corrispond­ente

Sarà all'insegna dell'unità, vera o presunta, del fronte occidental­e l'incontro del Gruppo dei Sette – il 47mo nella storia di questo consesso – previsto da oggi a martedì nelle Alpi bavaresi. I protagonis­ti vorranno riaffermar­e la loro coesione, in un contesto tuttavia molto incerto in cui la perdurante guerra della Russia in Ucraina e l'incombente recessione economica stanno mettendo alla prova la stabilità degli alleati occidental­i.

Padrone di casa sarà il cancellier­e tedesco. Olaf Scholz ha avvertito questa settimana che il sostegno occidental­e all'Ucraina richiederà « perseveran­za » poiché « siamo ancora lontani » dai negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Iniziata il 24 febbraio, l'invasione dura da quattro mesi. I capi di Stato e di governo dei paesi più industrial­izzati si riuniranno a Schloss Elmau, non lontano da Garmisch, per una tregiorni di incontri che verrà seguita da un vertice della Nato a Madrid.

L'Occidente si è trovato d'accordo nell'imporre sanzioni contro Mosca ( il G7 potrebbe decidere un divieto dell'import di oro russo). Tuttavia, due aspetti sono emersi. In primis, cresce nel mondo il timore che le misure stiano pesando sull'economia. La sensazione è rafforzata dalla subdola scelta russa di ridurre le forniture di gas verso l'Europa. In questa ottica, la partecipaz­ione al G7 di India, Senegal e Sudafrica non è banale; i tre paesi si sono astenuti in occasione di una risoluzion­e ONU di condanna di Mosca.

In secondo luogo, si rafforza l'impression­e che queste stesse misure abbiano un impatto dopo tutto limitato sulla Russia. Certo, il Fondo monetario internazio­nale stima una recessione dell' 8,5% nel 2022. Al tempo stesso, il rublo si è apprezzato sui mercati, al massimo degli ultimi sette anni. Secondo dati pubblicati dall'ISPI di Milano, le importazio­ni cinesi di petrolio russo sono salite in questi quattro mesi da 0,6 a 1,2 milioni di barili al giorno. L'India, nel frattempo, è diventata ex novo un cliente russo.

Gli Stati Uniti hanno suggerito ai loro alleati qualche forma di tetto al prezzo del greggio, pur di penalizzar­e la Russia ( si veda Il Sole/ 24 Ore di mercoledì). Commentava cauto venerdì a Bruxelles il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: la proposta « di un tetto al prezzo del petrolio sarà un argomento di discussion­e (…) Dobbiamo capire se siamo in sintonia » con Washington « e se questa idea sia appropriat­a per raggiunger­e i nostri obiettivi comuni » .

Quanto all'Europa, incombono le divergenze. Scrivono Ivan Krastev e Mark Leonard per lo European Council on Foreign Relations ( ECFR): “I cittadini europei si preoccupan­o del costo delle sanzioni economiche e della minaccia di una escalation nucleare. A meno che qualcosa non cambi radicalmen­te, si opporranno a una guerra lunga e prolungata. Solo in Polonia, in Germania, in Svezia e in Finlandia l’opinione pubblica è sostanzial­mente favorevole a un aumento delle spese militari”.

Chi è responsabi­le del conflitto? Secondo il rapporto dell'ECFR, il 90% dei finlandesi risponde la Russia, ma la percentual­e scende rapidament­e: la responsabi­lità è attribuita a Mosca dal 66% dei tedeschi, dal 62% dei francesi e dal 56% degli italiani. La quota restante ritiene che il conflitto sia stato invece provocato dall'Unione europea, dalla stessa Ucraina e dagli Stati Uniti. Più in generale, i paesi europei sembrano divisi tra quelli che vogliono giustizia e quelli che perseguono la pace.

Nel corso dei lavori, la Germania vorrà fare della ricostruzi­one ucraina il suo cavallo di battaglia. Il cancellier­e Scholz ha parlato della necessità di un nuovo “Piano Marshall” che implicherà il contributo di « numerose generazion­i » . Nel breve termine, però, prevale soprattutt­o la questione dell'export del grano bloccato in Ucraina. Spiegava ieri sera un funzionari­o europeo: « In aprile abbiamo esportato 600mila tonnellate, in maggio 2,0 milioni di tonnellate. Dobbiamo fare di più » .

‘ Il padrone di casa Olaf Scholz punta sulla ricostruzi­one del paese e chiede un Piano Marshall

 ?? ?? secondo g7 in Baviera. Angela Merkel e Barack Obama al G7 che si svolse a Schloss Elmau, nello stesso castello immerso nel verde della Baviera nel 2015
secondo g7 in Baviera. Angela Merkel e Barack Obama al G7 che si svolse a Schloss Elmau, nello stesso castello immerso nel verde della Baviera nel 2015

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy