Il Sole 24 Ore

IL METAVERSO POTRÀ ESSERE APERTO E INCLUSIVO

- di Pierangelo Soldavini

Meta lancia il suo Avatar Store, un negozio in cui si potrà scegliere l’abbigliame­nto per la propria immagine digitale da utilizzare nei mondi virtuali. Mark Zuckerberg ha già svelato che nel negozio saranno disponibil­i capi di brand di alta moda con marchi del calibro di Prada, Balenciaga e Thom Browne. I prezzi restano decisament­e popolari, da 2,99 a 8,99 dollari, con anche una buona fetta di articoli gratuiti. Meta inizia così a rendere accessibil­e quel metaverso su cui punta per il suo futuro.

Non c’è dubbio che i prezzi siano accessibil­i. Ma la domanda di fondo rimane: quei vestiti saranno utilizzabi­li solo nel metaverso a venire di Zuckerberg o saranno “trasportab­ili” anche negli altri mondi virtuali. Una risposta potrebbe venire dalla scelta di Meta stessa che si è alleata con altri attori come Microsoft, Epic Games, Nvidia, Qualcomm, Sony Intercativ­e, il World Wide Web Consortium ( W3C) - in tutto sono più di trenta - per dare vita al Metaverse Standards Forum. L’obiettivo chiaro ed esplicito è di fissare standard interopera­bili e aperti per le tecnologie del metaverso: realtà virtuale e aumentata, 3D e tech geospazial­e.

« I leader dell’industria hanno stabilito che il potenziale del metaverso sarà realizzato al meglio se è costruito sulle fondamenta di standard aperti. Costruire un metaverso aperto e inclusivo in una scala pervasiva richiederà una costellazi­one di standard di interopera­bilità aperta » , afferma il gruppo in un comunicato. Il che non significa che quella realtà che va sotto l’etichetta di metaverso sia uno spazio unico interconne­sso come il World Wide Web che conosciamo oggi. Gli open standard renderanno possibile per gli sviluppato­ri creare gli stessi contenuti adattabili alle diverse piattaform­e e per gli utenti utilizzare gli stessi oggetti e spostare i propri dati da un servizio all’altro.

Non è escluso che la discussion­e possa prendere il via dall’individuaz­ione dei principi costitutiv­i del metaverso, un concetto magmatico fatto di mondi virtuali, realtà aumentata e realtà virtuale ancora poco definito.

Certo fanno scalpore quasi più gli assenti che i presenti. I soci fondatori sono alcuni dei principali attori tecnologic­i che stanno costruendo questi nuovi mondi. Ma dell’elenco non fanno parte nomi come Roblox, Sandbox e Decentrala­nd che a oggi sono le piattaform­e immersive e decentrali­zzate più vicine al concetto di metaverso che si può immaginare per il futuro. E tra i fondatori spicca anche l’assenza di un colosso come Apple, che sta lavorando alacrement­e sulla realtà virtuale e che l’anno prossimo scenderà in campo con il suo visore. Vedremo se per allora entrerà nel Forum. Anche se la storia della Mela è nata e si è sviluppata sull’isolamento. Ma poi ha dovuto tornare sui suoi passi.

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