IL METAVERSO POTRÀ ESSERE APERTO E INCLUSIVO
Meta lancia il suo Avatar Store, un negozio in cui si potrà scegliere l’abbigliamento per la propria immagine digitale da utilizzare nei mondi virtuali. Mark Zuckerberg ha già svelato che nel negozio saranno disponibili capi di brand di alta moda con marchi del calibro di Prada, Balenciaga e Thom Browne. I prezzi restano decisamente popolari, da 2,99 a 8,99 dollari, con anche una buona fetta di articoli gratuiti. Meta inizia così a rendere accessibile quel metaverso su cui punta per il suo futuro.
Non c’è dubbio che i prezzi siano accessibili. Ma la domanda di fondo rimane: quei vestiti saranno utilizzabili solo nel metaverso a venire di Zuckerberg o saranno “trasportabili” anche negli altri mondi virtuali. Una risposta potrebbe venire dalla scelta di Meta stessa che si è alleata con altri attori come Microsoft, Epic Games, Nvidia, Qualcomm, Sony Intercative, il World Wide Web Consortium ( W3C) - in tutto sono più di trenta - per dare vita al Metaverse Standards Forum. L’obiettivo chiaro ed esplicito è di fissare standard interoperabili e aperti per le tecnologie del metaverso: realtà virtuale e aumentata, 3D e tech geospaziale.
« I leader dell’industria hanno stabilito che il potenziale del metaverso sarà realizzato al meglio se è costruito sulle fondamenta di standard aperti. Costruire un metaverso aperto e inclusivo in una scala pervasiva richiederà una costellazione di standard di interoperabilità aperta » , afferma il gruppo in un comunicato. Il che non significa che quella realtà che va sotto l’etichetta di metaverso sia uno spazio unico interconnesso come il World Wide Web che conosciamo oggi. Gli open standard renderanno possibile per gli sviluppatori creare gli stessi contenuti adattabili alle diverse piattaforme e per gli utenti utilizzare gli stessi oggetti e spostare i propri dati da un servizio all’altro.
Non è escluso che la discussione possa prendere il via dall’individuazione dei principi costitutivi del metaverso, un concetto magmatico fatto di mondi virtuali, realtà aumentata e realtà virtuale ancora poco definito.
Certo fanno scalpore quasi più gli assenti che i presenti. I soci fondatori sono alcuni dei principali attori tecnologici che stanno costruendo questi nuovi mondi. Ma dell’elenco non fanno parte nomi come Roblox, Sandbox e Decentraland che a oggi sono le piattaforme immersive e decentralizzate più vicine al concetto di metaverso che si può immaginare per il futuro. E tra i fondatori spicca anche l’assenza di un colosso come Apple, che sta lavorando alacremente sulla realtà virtuale e che l’anno prossimo scenderà in campo con il suo visore. Vedremo se per allora entrerà nel Forum. Anche se la storia della Mela è nata e si è sviluppata sull’isolamento. Ma poi ha dovuto tornare sui suoi passi.