Utrecht, l’abbraccio cortese dell’antica città senza mura
Olanda da riscoprire. Un itinerario nella cittadina amata da Enrico V, che compie 900 anni: torri e chiostri medievali, una fitta rete di canali, hotel di design. E la sera si accende con giochi di luce
Novecento anni dividono la Utrecht di oggi – gioiellino medievale olandese a due passi da Amsterdam fatto di storia, canali, poesia, biciclette e sorrisi – da quella che ricevette ufficialmente da Enrico V i sigilli di città. Era il 2 giugno 1122 e nel palazzo Lofen l’imperatore tedesco così legato a Utrecht ( dove volle morire) conferì lo status di città al luogo del Sacro Romano Impero che più amava. Facendola diventare il maggior centro medievale olandese.
Ma la storia di Utrecht in realtà inizia nel 47 d. C., sotto il dominio di un altro imperatore, Claudio. Furono infatti i Romani a posare la prima pietra della città, costruendo in queste terre allora attraversate dal Reno una delle fortificazioni del Limes. Si chiamava Castellum Traiectum ( un “Traiectum” che diventerà “Utrecht”). I resti delle mura, della via praetoria e persino di tegole con la sigla della guarnigione romana, sepolte sotto la cattedrale gotica, sono ora visitabili grazie a DOMunder, emozionante percorso sotterraneo scavato nel cuore della Utrecht delle origini.
Tutto trasuda storia nel quarto centro olandese per popolazione: c’è la famosa torre medievale costruita nel 1382, simbolo della città, la più alta dei Paesi Bassi ( 112 metri), dalla cui sommità si scorgono Amsterdam e Rotterdam; la maestosa cattedrale gotica dedicata a San Martino di Tours, iniziata nel 1254 e in parte distrutta da una tempesta nel 1674. E il Palazzo imperiale Lofen, in cui Utrecht venne proclamata città da Enrico V, distrutto da un incendio nel 1253 ma i cui sotterranei dal 2 giugno sono stati riaperti al pubblico.
In un chiostro medievale troviamo poi il Museo Centrale, con la mostra La città in salute: centinaia di opere ( ci sono anche Rembrandt, Bruegel e Van Gogh) per ripercorrere il rapporto di Utrecht con salute e malattia, dall’epoca della peste all’avvento dei vaccini. Sempre nel museo vale una visita la permanente di Dick Bruna, l’illustratore olandese padre di Miffy, coniglietta nata dalla sua matita nel 1955 e diventata celebre in tutto il mondo ( in Giappone la venerano, tanto da averla clonata con Hello Kitty).
Utrecht è una città senza mura in tutti i sensi: fin dal primo momento ti prende per mano, accompagnandoti tra i suoi deliziosi canali costellati di caffè e ristoranti, nei vicoli medievali, nelle piazzette fiorite. Luoghi un tempo frequentati da filosofi come René Descartes, da imperatori come Enrico V e Carlo V, da papi come Adriano VI ( l’unico olandese, nato proprio a Utrecht). E da migliaia di scrittori, poeti e artisti.
Anche gli hotel sono scolpiti in questa storia millenaria. Il più sorprendente è il Karel V, un cinque stelle in pieno centro: metterci piede significa iniziare un viaggio nel tempo tra imperatori, crociati e cavalieri. Il complesso di 121 stanze comprende un’ala medievale, in origine monastero fondato nel 1348 dai cavalieri teutonici, dove alloggiarono Carlo V e la sorella Maria d’Ungheria, ma anche la delegazione che firmò la pace di Utrecht nel 1713 dopo la Guerra di successione spagnola ( 1701- 1714). Poi c’è una maestosa ala voluta da Luigi Napoleone Bonaparte e un edificio sotto il quale è stato trovato un insediamento di epoca romana. Nel complesso sono esposti centinaia di oggetti storici originali, dagli antichi vasi alle spade dei crociati.
Per chi ha tasche meno capienti c’è invece l'estroso Bunk, design hotel ospitato nel ventre di una chiesa del 1889, con il ristorante nella navata centrale, ai piedi di un imponente organo Quellhorst di inizio Ottocento: 45 camere e 60 posti letto in “pod”, cioè stile ostello, all’insegna di funzionalità e risparmio. Con eventi, mostre, ristorante organico e ottima birra artigianale. Per la serie: questa chiesa non è un albergo ( ma molto di più).
Sul fronte food va provato Vis & Meer, ristorante di “pesce e molto altro” come recita il nome, dai sapori marsigliesi e dal design intrigante, con cucina a vista e un’ottima scelta di vini. Ma anche Le Jardin, con il suo menu a sorpresa fatto di accostamenti arditi a base di verdure di stagione ed erbe aromatiche.
‘ Dalla cattedrale al palazzo imperiale, tutto trasuda storia nella quarta città olandese per numero di abitanti
E non è finita. Utrecht di sera accende Lumen, uno spettacolo di luci che svela le parti più affascinanti e nascoste della città. È l’ultima sorpresa di questa piccola Amsterdam medievale che va degustata poco a poco, con curiosità e immaginazione: più a misura d’uomo della sua caotica sorella maggiore, ma non per questo meno incantevole e spettacolare.