Così nasce un angolo nomade nel verde
Outdoor. Sedie, sdraio e tappeti: oltre il classico picnic, le idee di design aiutano a godere gli spazi all’aperto anche lontano dal proprio giardino
« Esistiamo grazie alle piante e potremo continuare ad esistere soltanto in loro compagnia. Avere sempre chiara questa nozione ci sarebbe di grande aiuto » : così scrive Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, nel prologo al suo libro “La nazione delle piante” ( Laterza, 2019). Lo scienziato, che da anni svolge una campagna di divulgazione sull’importanza delle piante per la vita umana sul pianeta, le definisce “care compagne di viaggio”. Ed è provato che il nostro benessere sia favorito dalla frequentazione dei boschi o dalla silvoterapia, la pratica di abbracciare gli alberi. Perché, quindi, non dedicarsi, in questi mesi estivi, a una serie di piccoli viaggi fino al bosco più vicino, sull’argine del fiume o sotto le fronde del platano secolare che non avevamo mai notato nel parco dietro casa? Creare un angolo nomade tra il verde è anche l’obiettivo di alcuni recenti progetti per l’outdoor, a cui affidarsi per godersi la vita en plein air nelle migliori condizioni.
Come le sedute confortevoli e leggere della nuova collezione Jardín di Paola Lenti, che la designer e imprenditrice di Meda ha creato in omaggio a Clara Porset, la progettista cubana cosmopolita e visionaria che dagli anni Trenta operò in Messico a fianco di grandi artisti e architetti. Paola Lenti ha riscoperto un lettino e una poltrona bassa che la Porset aveva progettato nel 1957 per l’hotel Pierre Marqués di Acapulco, interpretando il butaque, una seduta bassa intrecciata in midollino utilizzata dai contadini messicani. Così le sedute sono rinate con struttura in alluminio verniciato lucido e intrecci in corda Twiggy, materiale tecnico per outdoor resistente, impermeabile, atossico e completamente riciclabile. La bellezza essenziale e arcaica delle sedute Jardín è amplificata dai colori, cifra distintiva di Paola Lenti, che variano dall’arancio al lilla, al fucsia.
Sempre un richiamo al passato, questa volta coloniale, per la poltrona pieghevole Lawrence di Rota, una rilettura firmata da Rodolfo Dordoni della cosiddetta “tripolina”, diffusa in Italia negli anni Trenta e derivata da un celebre modello anglosassone brevettato dall’ingegnere britannico Joseph Beverley Fenby nel 1881, poi utilizzato nelle campagne militari. La Lawrence di Roda, dotata di sgabello pieghevole coordinato, ha la struttura in tondino di metallo e la seduta in tela di cotone 100% teflonato, con tasche angolari in pelle che accolgono i giunti della struttura metallica.
Tra le classiche sedute pieghevoli, perfette per una sosta alle soglie del bosco o tra gli ulivi, c’è la cosiddetta poltrona da regista, che Emu ha reinterpretato tra le sue novità: si chiama Terra ed è dotata di poggiapiedi pieghevole. È stata progettata da Lcm Marin Design Studio di Marco Marin, che ha dichiarato: « Ho immaginato di scorgere la terra da un punto di vista privilegiato. Terra è una poltrona dalle dimensioni generose, che può migrare dal mare alla terra, dall’esterno all’interno e viceversa. Design, leggerezza, robustezza e scelta dei materiali sono le sue peculiarità » . Tubolare e alluminio, con giunti in alluminio pieno, rendono stabile e funzionale la struttura, mentre lo schienale in eco- cuoio e il sedile con cuscino risolvono con stile il tema della comodità.
Ad attrezzare al meglio uno spazio di comfort nel verde contribuiscono anche i tappeti, come quelli della linea Le Fil Vert di Amini, firmata dalla textile designer Carlotta Fortuna. Sono realizzati in fibre resistenti e in tinte naturali e raffinate; il filato è sostenibile, in Pet totalmente riciclato: « Per oltre dieci anni abbiamo investito nel progetto – ha commentato Ferid Amini, ceo dell’azienda di tappeti con base tra Lodi e Piacenza, di origini afghane – quindi siamo giunti a questa collezione che unisce design, sensibilità per il colore, alta tecnologia e arte antica del tessere » .
L’intreccio è anche l’elemento peculiare di Solare, la lampada portatile per esterni di Unopiù con paralume in corda sintetica di polipropilene e luce a led, dotata di pannelli solari ma ricaricabile anche con cavo usb; è regolabile su tre intensità ed è dotata di telecomando fino a un raggio di 50 metri.
Una sosta rigenerante tra gli alberi, oltre a conciliare attività come la lettura, l’ascolto della musica o la meditazione, non esclude l’esercizio fisico, a corpo libero o con gli attrezzi: a tali pratiche è dedicata la collezione di pesi Attico e il tappetino Persiano, progettati da Basaglia + Rota Nodari per Fas Pendezza; i quattro pesi, da 0,5 a 2 kg, a forma di colonne stilizzate, sono realizzati in legno di faggio certificato Fsc, a strati alternati tra tinte chiare e scure che il materiale assume in base alla temperatura di essiccazione.
Infine, i più fortunati che posseggono un parco con alberi possono attrezzarlo con le suggestive panche Circle Bench in teak, icone dell’azienda francese Tectona: sono sedute circolari con schienale, da posizionare tutt’intorno al tronco, come vuole la tradizione romantica anglosassone e francese. Per i più esigenti esiste anche la versione in teak imperiale, ricavato dai migliori tronchi degli alberi più vecchi, in cui è maggiormente concentrato l’olioresina, il protettore naturale di questa essenza, indiscussa protagonista degli arredi da esterni in legno.