Si sgonfia il tax credit sulle commissioni
Il 1° luglio il credito ritorna al 30% e scadono gli incentivi per l’acquisto dei terminali
Le sanzioni per chi rifiuta l’uso del Pos sono, nel contrasto all’evasione, la misura più evidente e ( im) popolare del decreto Pnrr 2. Un’altra misura, più “sotterranea”, avrà però maggiore efficacia: quella che impone agli intermediari ( che mettono a disposizione i sistemi di pagamento digitale) di trasmettere al Fisco i dati e l’importo di tutte le transazioni elettroniche giornaliere.
L’invio non riguarderà quindi solo gli acquisti dei privati cittadini, ma anche degli operatori economici con partita Iva. Oltre 7 miliardi di dati per le sole operazioni con carte di pagamento ( si veda Il Sole 24 Ore del 14 giugno). Un salto di quantità e qualità delle informazioni, che consentirà alle Entrate di integrare tali dati con quelli delle commissioni addebitate sulle transazioni, così da far emergere eventuali anomalie nel confronto tra gli scontrini e le fatture trasmesse e gli importi incassati con moneta elettronica. Sempre tutelando la privacy dei consumatori.
La misura serve a dare attuazione al punto 3 del traguardo M1C1- 103 del Pnrr, da realizzare entro il 30 giugno: adottare « azioni efficaci aggiuntive volte a ridurre l’evasione fiscale da omessa fatturazione » . Ma l’importanza di comunicare al Fisco, oltre alle commissioni addebitate a esercenti e professionisti, anche i dati sui pagamenti era già stata evidenziata dalla Corte dei conti nel rapporto 2021, in quanto « particolarmente utile per lo svolgimento delle analisi di rischio » .
La Corte ragionava a proposito degli incentivi all’uso della moneta elettronica, in particolare il credito d’imposta sulle commissioni legate ai pagamenti cashless. Credito che, però, per i pagamenti eseguiti dal 1° luglio si sgonfierà, tornando al 30% ordinario. L’aumento al 100%, stabilito dallo stesso governo Draghi, è durato solo un anno: dal 1° luglio 2021.
Il tax credit del 30% sulle commissioni – che le associazioni di categoria dei commercianti chiedono di elevare strutturalmente – si riferisce alle transazioni eseguite con qualsiasi mezzo di pagamento elettronico tracciabile. Senza limitarsi alle carte, come invece accade nel caso dell’obbligo di Pos ( si veda l’articolo in alto). Ma riguarda solo le imprese e i professionisti con ricavi fino a 400mila euro. E solo le commissioni su carte personali, escludendo così quelle aziendali.
Pos e trasmissioni telematiche
La stessa scadenza del tax credit al 100% varrà per un’altra agevolazione: il credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di Pos collegati a registratori telematici e Server- Rt, cioè gli strumenti per far fronte all’obbligo dei corrispettivi telematici. Anche questo tax credit, nato per gli acquisti eseguiti dal 1° luglio 2021, andrà a spegnersi il prossimo 30 giugno.
Mentre latita ancora il provvedimento delle Entrate per dar seguito all’incentivo sui Pos « smart » : il credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo degli strumenti di pagamento evoluti che consentono la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica. Altra agevolazione prevista dal decreto Sostegni- bis dello scorso anno.
Gli operatori dei pagamenti elettronici dovranno trasmettere al Fisco i dati e l’importo di tutte le transazioni