Per i 200 euro domande aperte fino al 30 settembre
Anche per i domestici c’è la soglia di reddito di 35mila euro annui
Domande aperte dal 20 giugno al
30 settembre per i lavoratori domestici che vogliono chiedere il bonus antinflazione da 200 euro. Lo ha stabilito l’Inps con la circolare 73/ 2022 pubblicata venerdì 24 giugno. Si tratta del sostegno previsto per lavoratori e pensionati dal decreto legge Aiuti ( il Dl 50/ 2022), ora all’esame della Camera per la conversione in legge. Le tempistiche stabilite dall’Inps concedono più tempo per le istanze ma è chiaro che non tutti riceveranno l’indennità a luglio.
Gli assistenti familiari devono avere uno o più rapporti di lavoro - ovviamente in regola o in via di regolarizzazione - attivi al 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto. Inoltre, non devono essere avere un altro impiego come dipendenti, né una pensione.
La disposizione ( articolo 32, comma 8 del Dl 50/ 2022) non fa riferimento a una soglia di reddito per accedere al beneficio, ma la circolare Inps chiarisce che il tetto di 35mila euro previsto per lavoratori dipendenti e pensionati vale anche
Le famiglie datrici di lavoro non sono tenute a versare né ad anticipare l’indennità a luglio
per i domestici. Vanno conteggiati i redditi di qualsiasi tipo, compresi quelli esenti da imposta. Peraltro, la retribuzione media annua di questi lavoratori è ben al di sotto del limite, essendo pari a 6.799 euro ( fonte Osservatorio Domina).
I 200 euro non devono dunque essere richiesti alle famiglie datrici di lavoro ( che non sono sostituti d’imposta e che non sono tenute neanche ad anticiparlo), ma direttamente all’Inps, anche tramite i patronati, come prevede il Dl 50/ 2022.
I patronati, in attesa dell’avvio delle domande, stavano già raccogliendo i dati dei lavoratori interessati all’invio, sia di persona, presso gli sportelli, sia online.
Ha attivato un servizio di assistenza online, ad esempio, il patronato delle Acli ( https:// www. bonuscolfbadanti2022. info), per raccogliere sia i dati dei lavoratori, sia i moduli firmati per acquisire il mandato di assistenza, in modo da essere già pronti all’invio telematico. « È bene sapere - spiega Edi Da Ros, del patronato Acli - che il bonus di 200 euro è personale, e possono dunque percepire l’indennità anche altri familiari del lavoratore domestico, se rientrano tra le categorie previste dalla norma. Sarà possibile scegliere di incassare in contanti all’ufficio postale - aggiunge - ma se si sceglie invece il canale bancario, l’Iban indicato dovrà essere quello di un conto corrente intestato al collaboratore domestico che ha richiesto l’aiuto » .
L’invio della domanda è gratuito, come precisa Paola De Iaco, del patronato Inas Cisl: « Per inviare la richiesta del bonus da 200 euro tramite i patronati - spiega - i lavoratori domestici non devono pagare: i patronati sono rimborsati per il servizio dal ministero del Lavoro » .