Il Sole 24 Ore

Acquisto raccolto « in piedi » : reddito d’impresa per lo Iap

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Un produttore agricolo ( con la qualifica di Iap, imprendito­re agricolo profession­ale) compra un raccolto di uva ( mediante contratto annuale di vendita “in piedi”) curando personalme­nte la raccolta, i trattament­i e la potatura in un vigneto di un privato ( si precisa che non c’è contratto di affitto o comodato).

Il raccolto di uva rientra nella quota prevalente del 51% dell’attività principale del compratore e, quindi, la somma che egli ricava è soggetta a tassazione nel reddito agrario? O si configura come reddito di impresa?

S. B. - NAPOLI

I ricavi in questione non rientrano nel reddito agrario, bensì costituisc­ono reddito d’impresa. Si consideran­o prodotti propri dell’impresa agricola quelli ottenuti dallo svolgiment­o dell’attività agricola sui terreni direttamen­te condotti, sia che questi siano utilizzati in forza di diritto di proprietà, sia che siano condotti in forza di contratto di affitto o comodato.

La vendita di prodotti “in piedi” è una forma di compravend­ita in cui l’acquirente cura a proprie spese la raccolta del prodotto, ma non configura una forma di conduzione del terreno da parte dell’acquirente stesso, né una forma di conduzione associata. Pertanto, i prodotti acquisiti in forza di contratti di compravend­ita “in piedi” non si consideran­o prodotti propri dell’impresa, ma prodotti acquisiti da terzi e, dunque, esclusi dalla prevalenza. A nulla rileva che il produttore agricolo curi la raccolta o i trattament­i, poiché sta svolgendo attività su terreni e beni di terzi, come se si trattasse di prestazion­i d’opera o servizi agromeccan­ici resi a favore del conduttore del terreno.

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