Col Papa al salvataggio dell’Ospedale
Così è nata l’operazione sul Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina a Roma
L’incontro risale alla fine dell’estate 2021, meno di un anno fa. Papa Francesco aveva ricevuto in udienza privata Leonardo Del Vecchio, e da quel momento è iniziato un percorso che si è tradotto nel salvataggio dell’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma, storico nosocomio romano di proprietà della congregazione religiosa San Giovanni di Dio, fondato nel 1583 e luogo simbolo per molte specializzazioni, su tutte la ginecologia. L’industriale – si narra dentro le mura leonine – era rimasto colpito dalle parole pronunciate da Bergoglio l’ 11 luglio, pochi giorni dopo l’operazione al colon: dalle finestre del Gemelli il Papa aveva parlato di « sanità accessibile a tutti come bene prezioso » . Del Vecchio fece sapere che con la sua fondazione avrebbe potuto intervenire. Nel frattempo l’offerta del gruppo San DonatoRotelli per l’Isola Tiberina – che pareva cosa fatta – era in difficoltà: serviva il nulla osta della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, il dicastero vaticano competente per gli ordini religiosi che deve autorizzare tra l’altro tutte le operazioni al di sopra di un milione. Ma questa approvazione - per volere del Papa, è stato subito chiaro - non è mai arrivata, e da inizio settembre si erano cercate altre strade alternative al Gruppo San Donato. La volontà di Bergoglio era ed è cercare di salvare i vecchi ospedali cattolici, quasi tutti in crisi, ed evitare che diventino cliniche di lusso. E qui è arrivata la disponibilità di Del Vecchio, intenzionato a lasciare una traccia permanente nel campo dell’assistenza. Detto fatto. È partita la Fondazione Sanità Cattolica – con i soldi dell’Apsa, presieduta da Nunzio Galantino – e insieme a Del Vecchio hanno creato una società ad hoc per il Fatebenefratelli, con un apporto di 100 milioni, destinato a salire a 150. Pochi giorni fa la chiusura dell’operazione e l’affidamento al Policlinico Gemelli della gestione ospedaliera, con l’obiettivo di ammodernamento e rilancio. Nel cda della società di gestione - presieduta da Paolo Nusiner - anche Sergio Alfieri, il chirurgo che un anno fa ( il 4 luglio) ha operato il Papa.