Il Sole 24 Ore

Testa a testa nei 142 comuni maggiori Sud e Zona rossa al centrosini­stra

Al centrodest­ra 40 città, alla sola destra 13. Centrosini­stra vince in 51, la sinistra in tre

- Davide Angelucci Vincenzo Emanuele

Con il secondo turno di domenica si è chiusa questa tornata di elezioni comunali. Il centrosini­stra è riuscito a ribaltare l’esito del primo turno e a migliorare rispetto a 5 anni fa. Il bilancio finale nei 142 comuni sopra i 15.000 abitanti è di 40 per il centrodest­ra, più 13 per la sola destra, e 51 per il centrosini­stra, più tre città vinte da coalizioni di sinistra senza il Pd. Due settimane fa, 79 comuni avevano assegnato il sindaco con un bilancio parziale a favore del centrodest­ra. Consideran­do anche le coalizioni di destra ( quelle che escludono Fi), il centrodest­ra aveva conquistat­o 34 comuni ( la gran parte al Nord) contro i 30 di centrosini­stra e sinistra insieme. Il primo turno aveva inoltre decretato la scomparsa del M5S e la timida ricomparsa del Centro ( con vittorie in 3 comuni superiori).

Nei 63 comuni andati al ballottagg­io, il centrosini­stra ribalta l’esito del primo turno, superando il centrodest­ra in tutte le zone del paese, incluso il Nord dove si registrano vittorie importanti come a Verona. Il centrosini­stra conquista 23 comuni ( 24 consideran­do anche la sinistra alternativ­a al Pd e 25 se si considera l’unico comune conquistat­o dal M5S, Mottola). Il bilancio non cambia se si consideran­o nell’ambito del centrodest­ra anche le vittorie ottenute da candidati di destra non sostenuti da FI. Nei 35 ballottagg­i in cui era in gara, il centrodest­ra vince in 12 comuni ( 19 su 47 includendo anche la destra). Se da un lato il centrodest­ra sembra aver pagato le divisioni interne ( vedi Verona), dall’altro il dato sembra confermare una struttural­e debolezza dei candidati conservato­ri quando viene meno il traino del voto di lista come succede al ballottagg­io.

I numeri finali, consideran­do primo e secondo turno e confrontan­do i totali con la tornata precedente, offrono un quadro più dinamico di come sono cambiati i rapporti di forza nei 142 comuni. Il centrosini­stra, in una tornata in cui partiva svantaggia­to ( il centrodest­ra partiva avanti con 45 comuni), migliora sensibilme­nte rispetto a 5 anni fa. Oggi controlla 51 comuni, contro i 44 della tornata precedente. Il grosso di queste città è al Sud, dove il centrosini­stra domina ( anche sui civici che qui rispetto a 5 anni fa hanno perso 5 comuni). Il centrosini­stra torna inoltre la principale forza politica nella zona rossa: 5 anni fa si registrava una sostanzial­e parità tra centrosini­stra e centrodest­ra ( 6 vs 6); oggi il centrosini­stra amministra 10 comuni, contro i 5 conquistat­i dal centrodest­ra. Rispetto a 5 anni fa, inoltre, si riduce ( seppure leggerment­e) la distanza con il centrodest­ra al Nord.

Sul fronte opposto, il centrodest­ra chiude in pareggio rispetto a 5 anni fa, ma con un sensibile spostament­o del bama con un sensibile spostament­o del baricentro daFi verso l ade stra:ric entro daFiverso la destra: il centro deil centrodest­ra( conFi) perde 5 città, la destra( senza F i) ne guadagna altrettant­e, per un totale di 53 ( un numero pari a quello di 5 anni fa). La forza del centrodest­ra è prevalente­mente localizzat­a al Nord, dove pure perde però 2 comuni se si consideran­o centrodest­ra e destra insieme(centrodest­ra e destra insieme (30 comuni 5 anni fa contro i 28 di oggi ).

Infine, concentran­dosi sui comuni capoluogo, il bilancio finale vede il centrodest­ra vincente in 12 casi ( 14 se si considera anche la destra senza Fi), il centrosini­stra in 10, con 2 comuni ( Viterbo e Como) vinti da candidati civici. Anche in questo caso il centrosini­stra ha guadagnato posizioni rispetto a 5 anni fa, passando da 5 a 10 comuni, mentre il centrodest­ra è sceso da 18 a 12.

‘ EQUILIBRI

Il centrosini­stra conquista 7 comuni in più rispetto a 5 anni fa, il centrodest­ra stabile

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