« Sui prezzi agire subito e in modo deciso »
« I tassi d’interesse devono salire rapidamente anche se l’economia frenerà »
Agire subito, e con decisione. Anche se gli esiti potranno essere dolorosi: l’alternativa è affrontare costi anche più elevati in futuro. La Banca dei regolamenti internazionali ( Bri), nel suo rapporto annuale, lancia un messaggio diretto alle sue azioniste, le banche centrali.
La nuova fase economica che stiamo affrontando, spiega la Bri, è senza precedenti. « La coesistenza di elevate vulnerabilità finanziarie e di un’elevata inflazione globale rende l’attuale congiuntura unica nell’era successiva alla Seconda guerra mondiale » . I paralleli con gli Anni 70, se ne può concludere, sono fuorvianti. L’unicità - che si materializza in un rischio elevato di hard landing - è nel fatto che il necessario rialzo dei tassi potrebbe « gettare dubbi sugli asset, inclusi gli immobili » le cui quotazioni sono state determinate « sull’assunzione di tassi di interesse bassi in modo persistente e di un’ampia liquidità da parte delle banche centrali » .
È uno dei molti motivi, questo, che rende « molto difficile da ottenere un soft landing, cioè il riportare l’inflazione verso l’obiettivo senza frenare bruscamente l’espansione economica » .
La rapidità con la quale l’inflazione sta salendo rende ancora più difficile il compito delle banche centrali: « Far salire gradualmente i tassi di politica monetaria a un ritmo inferiore agli incrementi di inflazione comporta tassi di interesse reali in calo » , esattamente l’opposto di quanto è necessario per riportare in basso l’inflazione: « I tassi di interesse reali devono salire per moderare la domanda. Ritardare i necessari aggiustamenti aumenta la possibilità che siano richiesti aumenti dei tassi di politica monetaria ancora più ampi e più costosi in futuro, soprattutto se l’inflazione si radicasse nei comportamenti delle famiglie e delle imprese e nelle aspettative di inflazione » .
Questo radicamento è particolarmente probabile, spiega la Bri, in una transizione da una fase di bassa inflazione, che ha in sé meccanismi di riequilibrio, a una di elevata inflazione, nella quale elementi di riequilibrio invece mancano.
L’aumentata incertezza completa il quadro, creando un dilemma ancora più difficile da sciogliere. « L’incertezza a proposito dell’inflazione, della reazione dei mercati finanziari, e delle decisioni di spesa possono consigliare cautela. Ma il rischio che l’inflazione si radichi richiede una risposta ancora più vigorosa e preventiva. Nel navigare in questo dilemma, una buona comunicazione può aiutare, ma fino a un certo punto. La priorità imperativa è quella di evitare di finire “dietro la curva”, che richiederebbe alla fine un aggiustamento ancora più brusco e più vigoroso. Questo amplificherebbe i costi sociali ed economici del riportare l’inflazione sotto controllo » .
‘ INCERTEZZA Per la Banca dei regolamenti internazionali l’alternativa è affrontare costi più elevati in futuro