Termoli, gigafactory attiva dal 2026 con 2mila addetti
La fabbrica sarà a regime dal 2030 e avrà capacità di 40 gigawattore
Un incontro a Roma tra azienda e sindacati per mettere nero su bianco i primi impegni sulla Gigafactory Stellantis di Termoli. Sarà il terzo polo produttivo in Europa per il Gruppo italo- francese e avrà una capacità di 40 gigaWattore. I sindacati e i vertici dell’azienda hanno condiviso le tappe del progetto, che prevede la produzione del primo modulo batterie a gennaio 2026, e le ricadute occupazionali, per 2mila addetti.
Il progetto che cuba circa 2,3 miliardi, finanziato con risorse pubbliche per 370 milioni nell’ambito dei Contratti di Sviluppo, sarà portato avanti da ACC, Automotive Cells Company, la partnership industriale di Stellantis con TotalEnergies/ Saft e Mercedes- Benz. L’iniziativa, una vera e propria riconversione industriale annunciata nel mese di marzo, rientra nella strategia Stellantis destinata a rafforzare la filiera del powertrain elettrico. Ne fa parte anche la decisione del Gruppo di investire 50 milioni in Vulcan Energy, per diventare il secondo maggior azionista del produttore australiano- tedesco di litio decarbonizzato, con il quale ha esteso a 10 anni l’accordo vincolante di fornitura.
La prima fase di transizione di Termoli da fabbrica di motori a Gigafactory inizierà dal 2024. A ottobre 2023 inizieranno i lavori sulle aree libere dello stabilimento per costruire il fabbricato dove verrà sviluppato il primo modulo e l'unità di pannelli solari per la produzione di energia elettrica. A gennaio dell’anno prossimo Stellantis acquisirà le aree libere e del fabbricato di Termoli 2, dove continuerà contestualmente la produzione di cambi fino al primo quadrimestre del 2024, poi le linee dovrebbero essere spostate nel polo di Verrone. Da gennaio 2025 al via invece la realizzazione, sul fabbricato Termoli 2, degli altri due moduli che dovrebbero essere operativi nel 2028 e nel 2030, quando la fabbrica sarà a pieno regime. Le prime fase di inserimento di personale Stellantis sono previste alla fine del 2024, personale che poi passerà gradualmente ad ACC.
Nel 2021 Termoli, che insieme alla VM di Cento e a Pratola Serra è uno delle fabbriche Stellantis dove si fanno motori in Italia, ha prodotto 330mila pezzi. La produzione dei motori a benzina Fire continuerà fino a fine 2026 mentre le attuali produzioni dei motori su Termoli 3, destinate al comparto premium e alle vetture ibride ( GSE), continuerà fino allo stop definitivo dei motori endotermici.
Per i sindacati è fondamentale programmare i vari passaggi tutelando l’occupazione. « Fino al 2030, quando la Gigafactory sarà a regime, ci sarà da affrontare la fase di transizione – sottolinea Ferdinando Uliano della Fim- Cisl – nella quale si interverrà con ammortizzatori sociali e formazione professionale. È fondamentale per noi che vengano assunte tutte le garanzie necessarie per la tutela occupazionale e favorire il processo di tutela delle professionalità, che inevitabilmente cambieranno » .
In prospettiva, per effetto dello stop alla produzioni di cambi e della flessione dei motori endotermici Fire, si prevede una punta di mille addetti con ammortizzatori sociali nel 2025. A fine 2024 però inizierà la fase di addestramento e formazione, con la possibilità di periodi trasferte in Francia. Il processo di transizione dovrà essere governato con la massima attenzione, dicono i sindacati, che hanno chiesto un incontro con ACC per avere assicurazioni sul fatto che i 2mila addetti di Termoli vengano tutti riassorbiti.