Aspi pronta ad alzare le tariffe dell’ 1,58%
Il ceo Tomasi: incremento delle tariffe risibile rispetto all’aumento dei costi
Autostrade per l’Italia prevede per la fine del mese un aumento dei pedaggi intorno all’ 1,5%: « Parliamo veramente di poco, ne stiamo discutendo in questa fase con il ministero - ha detto ieri l’ad Roberto Tomasi, a margine di un evento nella sede della Regione Toscana a Firenze -. Sarebbe previsto dal piano economico finanziario a partire da fine giugno- luglio di quest’anno. Ricordo che le nostre tariffe sono rimaste bloccate a partire dal 2018 » , ha aggiunto.
A giustificare gli aumenti per i consumatori c’è anche l’aumento dei costi dei materiali, che dalla fine del 2021 non ha risparmiato nessun settore. « In questi primi sei mesi - ha detto Tomasi - noi abbiamo avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente. Poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo » .
I rincari, sostiene il numero di Aspi, non devono però costituire un freno agli investimenti. Durante il convegno “La rete del futuro. Aspi dialoga con il territorio”, dedicato al piano di potenziamento e ammodernamento della rete autostradale in Toscana, Tomasi ha inoltre ricordato gli stanziamenti previsti per le nuove opere in questa regione. La Toscana è infatti uno dei territori maggiormente interessati dal programma di sviluppo e ammodernamento di Autostrade per l’Italia, con un piano di investimenti di quasi 7 miliardi di euro di cui circa 6,5 destinati alle nuove opere. Un cronoprogramma serrato, che porta avanti la rigenerazione del tracciato originario delle due principali arterie della regione, ampliandole e adeguandole ai nuovi standard della mobilità, in un’ottica di decarbonizzazione e secondo i principi della sostenibilità. Ad oggi sono già stati ultimati lavori per 4 miliardi di euro: il piano di potenziamento ha riguardato 80 chilometri di rete toscana e in questo momento prosegue su ulteriori 49 chilometri, in attesa che si concludano gli iter approvativi per le restanti grandi opere previste.